Expo 2015. Il Premio Nobel Sen: “Non c’è scarsità di cibo. La malnutrizione è soprattutto un problema economico”

senLa malnutrizione è un problema multidimensionale: prima di tutto economico e quindi sociale, di genere e politico. Parola di Amartya Kumar Sen, Premio Nobel 1998 per l’Economia, intervenuto giovedì 14 maggio al convegno “La nuova Agenda per lo sviluppo: sostenibilità, nutrizione e sicurezza alimentare”, organizzato a Milano dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si tratta del primo evento  voluto dalla Farnesina nell’ambito di Expo 2015. Alla presenza di rappresentanti istituzionali, organizzazioni internazionali impegnate nella prevenzione della malnutrizione ed enti attivi con progetti di cooperazione allo sviluppo, tra cui una rappresentanza di Amici dei Bambini, l’economista indiano ha tracciato un quadro preciso di una delle più gravi emergenze umanitarie del mondo.

I dati dicono che oggi un  terzo della produzione mondiale di cibo viene buttata via e che, a fronte di 1,5 miliardi di persone che soffrono di obesità, ci sono altri 800 milioni di individui che rischiano la morte per fame. La malnutrizione, quindi, non è un problema di scarsa produzione e di ridotta disponibilità di cibo, bensì una piaga di natura strettamente economica, legata alle diverse possibilità di accesso agli alimenti nelle varie parti del mondo.

L’aspetto sociale della questione, ha sottolineato Sen, è legato al fatto che, in alcuni contesti, la suddivisione del cibo nelle famiglie non è equo e tende a sfavorire i soggetti più deboli, quali donne e bambini. Legato a questo, c’è un problema di genere: quando, infatti, sono le donne a impersonare il ruolo di capofamiglia, la distribuzione degli alimenti è più equa.

Quindi c’è il fattore politico. Nei Paesi democratici, dove il succedersi dei governi avviene in modo pacifico, l’esecutivo pone sempre tra le proprie priorità quella di prevenire le carestie. Quest’ultima, infatti, è un tema decisamente sensibile per ogni società che non potrebbe evitare di giudicare negativamente un governo dimostratosi incapace di salvaguardare il proprio Paese da una tale piaga alimentare.

Quanto vale per le carestie, non sembra valere invece per la malnutrizione cronica. Nessun governo, democratico o no, secondo Sen, appare intenzionato o in grado di prevenire questo problema, che pare non essere più considerato un tema “politicamente sensibile”. Nonostante la malnutrizione sia causa di forti disuguaglianze, anche a distanza di anni, provocando gravi malattie. Quando una ong come Ai.Bi., con i suoi progetti di cooperazione, previene la malnutrizione dei bambini di oggi, contribuisce a salvare gli adulti di domani da gravi patologie.

Dopo il Premio Nobel indiano, sono intervenuti, tra gli altri, l’assistente del Direttore Generale della Fao e coordinatore per lo sviluppo sociale ed economico, Jomo Kwame Sundaram, e il viceministro degli Esteri italiano Lapo Pistelli. Quest’ultimo ha ricordato come l’anno in corso sia fondamentale nella lotta alla malnutrizione perché verrà elaborata la nuova Agenda per lo sviluppo, che definirà i 18 obiettivi che la comunità internazionale si impegnerà a centrare nei 15 anni dal 2016 al 2030.