UN SMS BEN SPERATO!

messina_ragazzi200 Cari lettori,

in questo tempo di confusione e di riflessione rispetto alla regolarizzazione dell’ingresso dei migranti in Italia, voglio condividere con voi un piccolo successo che vede protagonista uno dei tanti ragazzi accolti in Casa Mosè.

L’altra sera mentre saltavo da un canale all’altro della tv e ascoltavo svogliatamente le varie prese di posizione politiche di chi non ha mai avuto a che fare con i migranti, ho ricevuto un sms. Mi giungeva da Venezia, da Kamal, 19 anni gambiano che dopo essere sbarcato a Lampedusa è stato ospite di Ai.Bi presso Casa Mosè per tre mesi ed adesso vive in uno Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ) della città marinara.

Il testo del messaggio trapela di felicità, mi chiedeva, senza specificare di cosa si trattasse, di andare a vedere un video su un sito. Kamal che ha ottenuto la protezione internazionale per i prossimi 2 anni, non ha mai pensato di scappare, né di delinquere, eppure di occasioni ne ha avute tante, ma nel momento di scegliere quale strada percorrere si è sempre fatto guidare dagli adulti ed ha studiato per conoscere i suoi diritti. Tanto da integrarsi benissimo a Venezia e a stringere contatti di amicizia significativi con suoi coetanei italiani e non. Della sua storia ne ha voluto parlare con loro, in uno scambio culturale arricchente per entrambe le parti.

E’ venuto fuori un bellissimo video che si intitola “In-Migrazione” che racconta le storie tanto diverse quanto simili dei trasferimenti “forzati”. Il video partecipa ad un concorso e per questo vi allego il link per votarlo. Inutile dire che per me questi ragazzi hanno già vinto abbattendo barriere di inutili e propagandistici pregiudizi, Grazie! Trovate il video sul  sito www.you-school.it il video In-Migrazione I.I.S “G. Bruno – R. Franchetti” 3E Emigrazioni ed immigrazioni: gli italiani da migranti ad ospiti.

Dinah Caminiti

Responsabile Progetto BAM Sicilia

In questo particolare momento di emergenza, chiediamo ai nostri sostenitori e ai nostri lettori di aderire alla nostra campagna “Bambini in alto mare”, attivando un Sostegno a Distanza per garantire la giusta accoglienza di queste persone che scappano dalle minacce che scaturiscono dalle guerre presenti nei loro territori.