Ruslan Adriano Cristofori: è un figlio adottivo a regalare all’Italia l’argento nei tuffi

cristoforiIl tuffo è una perfetta metafora dell’adozione. Come il bambino abbandonato in istituto, il tuffatore all’inizio si trova in una situazione di equilibrio precario, tutto solo su un trampolino, in attesa che accada qualcosa, che gli venga dato il via. Quindi si lancia nel vuoto, con un volo vorticoso, come il bambino che entra in una nuova famiglia, divenendo figlio di genitori che non conosce. Ma nei quali trova amore, calore e l’ambiente ideale in cui crescere, così come il tuffatore entra in acqua, una piscina calda che rappresenta, per chi pratica questo sport, l’ambiente ideale, tranquillizzante, l’approdo finale di quel volo forse spericolato, ma anche pieno di fascino e coraggio.

Non poteva che dedicarsi ai tuffi Ruslan Adriano Cristofori, fresco 18enne, di origine ucraina, ma italiano di adozione. Nel vero senso della parola, perché Ruslan Adriano è stato adottato da una famiglia italiana residente in Spagna e da due anni vive nel nostro Paese. Dove è diventato qualcosa in più che una promessa dei tuffi azzurri.

Domenica 21 giugno, infatti, ai Giochi Europei di Baku, Ruslan Adriano è salito addirittura sul secondo gradino del podio, aggiudicandosi la medaglia d’argento nel trampolino da 3 metri. Meglio di lui ha fatto solo il britannico James Heatley. In questo modo, Cristofori ha contribuito a portare a 14 lo score delle medaglie azzurre ai Giochi in Azerbaijan.

Dopo aver mosso i suoi primi passi nello sport in Spagna, oggi Ruslan Adriano – i cui miti sono tuffatori del calibro di Klaus Dibiasi, Giorgio e Tania Cagnotto – si allena all’Acquacetosa di Roma e sogna di ottenere la qualificazione per le Olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro. “Oggi ho fatto una bella gara – ha commentato a caldo dopo aver vinto l’argento a Baku -, devo migliorare l’ultimo tuffo, il ritornato carpiato: è stato decisivo per la medaglia, ma so di poter fare meglio”.

 

Fonte: Sky Sport