Farina e carburante per il forno di Binnish, ecco la risposta di Ai.Bi. alla crisi siriana

Pane Binnish SiriaIeri, 29 giugno, sui media di tutto il mondo si ricordava un anno dalla nascita del cosiddetto “Califfato” proclamato dall’ISIS. Una ricorrenza funesta, viste e considerate le atrocità commesse ovunque dal famigerato gruppo jihadista e il regime di terrore instaurato nei territori sotto il suo controllo.

Grazie al cielo, noi di Amici dei Bambini avevamo un evento ben più lieto da festeggiare: l’ordine di circa 100 tonnellate di farina, che nei prossimi giorni verranno consegnate al forno di Binnish, per la produzione di pane da distribuire gratuitamente a circa 800 famiglie vulnerabili della città. A breve, seguirà anche l’acquisto di alcune migliaia di litri di gasolio, con il quale sarà possibile garantire ancora per un po’ l’operatività del panificio e mitigare gli effetti della recente crisi del carburante.

Si tratta di una vera e propria boccata d’aria per i nostri colleghi di Syrian Children Relief e per centinaia di famiglie di Binnish e dintorni, che vedono nel forno supportato da Ai.Bi. l’unica speranza di poter continuare a mettere ogni giorno il pane sulle proprie tavole. A maggior ragione in questo mese di Ramadan, che per tutto il mondo mussulmano rappresenta un periodo di sacrificio, ma anche di festa.

Ma non bisogna farsi illusioni: la situazione non è destinata a migliorare, per la comunità locale. Anzi.

Se è vero, infatti, che da qualche settimana a questa parte gli attacchi aerei sulla zona sono diminuiti, per ragioni legate ai recenti sviluppi militari nella provincia di Idlib, è altrettanto vero che il taglio ai rifornimenti di carburante deciso dall’ISIS sta mettendo in ginocchio il nord del paese, con conseguenze gravissime per l’economia e per i civili.

Immaginate come sia vivere senza elettricità, che in Siria è fornita in gran parte dai generatori alimentati a gasolio. Immaginate se ogni attività vitale per la popolazione improvvisamente cessasse, e gli ospedali, gli acquedotti, i panifici fossero costretti a chiudere.

Ecco, in realtà questo è esattamente ciò che sta accadendo a Binnish, Idlib, Aleppo e in molti altri paesi, villaggi e città siriane. Eppure non ne parla quasi nessuno.

Noi di Ai.Bi. cerchiamo di fare quanto possiamo per alleviare le sofferenze delle famiglie che hanno scelto coraggiosamente di non abbandonare le proprie case. Nella misura in cui ce lo consentono le risorse e la generosità di quei donatori e sostenitori che non hanno dimenticato il dramma del popolo siriano.

 

Luigi Mariani
Country coordinator di Ai.Bi. in Siria

 

Ai.Bi. ha lanciato la prima campagna di Sostegno a Distanza per aiutare le famiglie siriane a restare nel proprio paese e continuare a crescere i propri figli in condizioni dignitose, nonostante la grave crisi. Cibo, salute, scuola, casa, gioco: queste le cinque aree d’intervento. Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e per dare il tuo contributo, visita il sito dedicato.