Dati primo semestre 2015: non si arresta il calo delle adozioni internazionali

grafico_primo-semestre2015Sembra un crollo senza fine quello dell’adozione internazionale in Italia. Una discesa che niente e nessuno pare in grado di fermare o intenzionato quantomeno a frenare. In base alle proiezioni effettuate alla fine del primo semestre del 2015, infatti, si registra un ulteriore calo dei minori stranieri adottati da famiglie italiane rispetto allo stesso periodo del 2014. Tutto questo mentre il governo inspiegabilmente non mette in atto alcun intervento risolutorio, come se non si accorgesse del problema. E il principale organo istituzionale del settore, la Commissione Adozioni Internazionali, sembra ormai completamente paralizzata.

I dati parlano chiaro e mettono in luce una situazione drammatica che non solo non accenna a migliorare, ma, anzi, continua a peggiorare, rendendo sempre più probabile e sempre più vicina la fine dell’adozione internazionale nel giro di pochi anni. Al termine del primo semestre del 2014, le proiezioni effettuate a partire dai dati forniti dagli enti autorizzati parlavano di soli 930/950 minori stranieri adottati in Italia dal 1° gennaio al 30 giugno. Era il record negativo degli ultimi anni, che segnava un crollo del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E il 2014 sappiamo bene come si è concluso: con meno di 2mila bambini adottati, stando sempre alle proiezioni effettuate sulla base dei dati pubblicati dagli enti. Le cifre ufficiali, infatti, ancora non si conoscono visto che, incredibilmente, la Cai non ha ancora pubblicato il report relativo al 2014. Duemila minori accolti voleva dire un calo del 30% rispetto al 2013 e addirittura del 50% rispetto al 2010, anno record dell’adozione internazionale in Italia.

Sembrava di aver toccato il fondo, ma si temeva che non fosse così. E che il peggio dovesse ancora arrivare. Paure giustificate proprio dall’atteggiamento di totale inerzia da parte sia del governo che della Cai di fronte al problema. I dati relativi al primo semestre del 2015 non fanno altro che dare ragione a chi temeva un ulteriore calo. Le proiezioni effettuate a partire dai dati pubblicati dagli enti autorizzati, infatti, dicono che i minori stranieri adottati a cui è stata concessa l’autorizzazione all’ingresso in Italia dal 1° gennaio al 30 giugno 2015 sarebbero circa 850. Ovvero un centinaio in meno rispetto allo stesso periodo del 2014. In percentuale, ciò significa un ulteriore calo del 10,5%. Dati da prendere “con le pinze”, ovviamente, trattandosi di proiezioni soggette a un margine di errore statistico del 7-8% in più o in meno (un margine comunque minimo), ma pur sempre indicative di come il crollo dell’adozione internazionale in Italia non accenni a fermarsi.

Un fenomeno che ha diverse cause. Non si può ignorare, infatti, il calo di fiducia da parte delle famiglie – sono in media 500 in meno all’anno quelle che fanno richiesta di adozione internazionale -, dovuta agli alti costi, ai tempi lunghi, agli interminabili iter burocratici, alla carenza di trasparenza del sistema, a una cultura fondata più sulla selezione che sull’accompagnamento. Ma davanti a tutto questo sembra che il governo e la Cai stiano a guardare, inerte il primo e paralizzata la seconda. Nel frattempo, quello che era “il fiore all’occhiello della società italiana” vede i suoi petali sempre più appassiti.