Italia. Alla Family house la Fame di mamma si combatte in totale…sicurezza

garageCi siamo. La Family house,  la “clinica specializzata” nella lotta al male dell’abbandono (la prima in Italia) sta tagliando il nastro. Siamo vicinissimi al traguardo ma è ancora gara di solidarietà tra le aziende che fino all’ultimo vogliono dare il loro personale contributo a un progetto in cui tutti, aziende e singoli, hanno creduto. Un’azione concreta per dare una mano, e un alloggio, alle mamme e ai loro piccoli bambini, in  difficoltà.

Dopo Ikea, American Express, Linklaters (per citarne solo alcuni) e le ‘stiliste’ di Baby interior designer, infatti, la Family house allarga la sua cerchia di amici: la Dierre, l’azienda italiana di Asti specializzata in serramenti, ha donato 5 portoni basculanti per i garage della Family house.

Un regalo nato da un incontro casuale tra Ai.Bi. e l’azienda di Asti e che ha visto la luce in tempi rapidi. La Dierre, dopo aver visto la Family House non ha avuto dubbi: innamoratasi del progetto e delle finalità della struttura, ha voluto lasciare un proprio segno. Dare un proprio contributo: con quello che sa fare di meglio e per cui è nota in tutta Italia: i portoni basculanti. Così come le precedenti aziende hanno donato qualcosa del “proprio mondo”.

Così oltre a locali accoglienti e colorati, grazie a Dierre le nostre mamme staranno in luoghi sicuri e protetti.

Un altro tassello, dunque, va ad aggiungersi al bellissimo mosaico della Family house: una clinica ad alta specializzazione, in grado di fornire servizi a 360° sull’abbandono e sull’accoglienza.  Alla Family house ci sono: due comunità mamma-bambino (un servizio di accoglienza residenziale per  4/5 nuclei mamma-bambino, sia italiani sia stranieri); Un appartamento di semi-autonomia per le mamme in uscita dalla Comunità Mamma – Bambino; Una “culla termica”: un “pronto soccorso” per salvare i neonati dal cassonetto e per prevenire l’aborto; Una foresteria: per ospitare le famiglie adottive e affidatarie provenienti da tutta Italia e che hanno necessità di un consulto specialistico per ricostruire i rapporti a rischio genitori – figli e curare il male dell’abbandono. Un consultorio Familiare: un equipe di psicologi, assistenti sociali e pedagogisti a disposizione delle famiglie adottive e affidatarie per accompagnarle nel loro percorso verso l’accoglienza. Sarà realizzato anche un Centro di Formazione ad Alta Specializzazione dove  si svolgeranno incontri formativi a vari livelli con le famiglie che si vogliono dedicare all’accoglienza (famiglie adottive e affidatarie); Infine è stato creato anche uno spazio neutro:  un ‘reparto di rianimazione’ unico in Europa per l’incontro tra bambini e famiglie.  Un luogo dove i bambini momentaneamente allontanati dal nucleo familiare (in affido) possono incontrare i propri genitori e tentare di ricostruire un legame solido e duraturo.