Minori stranieri non accompagnati. A Crotone nasce l’albo delle famiglie affidatarie

affido crotoneOgni giorno assistiamo a continui sbarchi di migranti sulle coste italiane e, in particolare, alla presenza, tra i profughi in arrivo, di tanti minori privi dell’accompagnamento dei genitori (Misna). Apprendiamo costantemente di nuovi naufragi e di nuovi sbarchi sulle nostre coste. Tra coloro che arrivano ci sono sempre dei minori non accompagnati che vengono sistemati nelle strutture di accoglienza. Centri promiscui dove non sono garantite le minime accortezze a salvaguardia della loro tenera età e traumi subiti nel corso del loro “viaggio della speranza”. Per loro la migliore e giusta accoglienza, come da sempre sostenuto da Ai.Bi., è quella familiare e tanti sono stati i nuclei  che nel corso del tempo hanno manifestato all’associazione la loro disponibilità ad accogliere questi bambini in casa e donare loro calore, protezione e affetto.

Una forma di accoglienza che non sempre ha riscontrato grande sostegno da parte delle istituzioni. Qualcosa ora, però sembra cambiare. Almeno a Crotone, in Calabria: qua è nato l’Albo delle famiglie affidatarie per minori stranieri non accompagnati.

“L’affido familiare – si legge in una nota del Comune calabrese – è un intervento temporaneo di aiuto e sostegno che si attua per sopperire al disagio e/o alla difficoltà di un bambino e della sua famiglia che, momentaneamente, non è in grado di occuparsi delle sue necessità affettive, di cura ed educative”.

L’assessorato alle Politiche sociali, nel rendere nota la notizia, ha invitato quanti siano disponibili all’affidamento di uno o più minori a fare richiesta d’inserimento nell’albo compilando la domanda su apposito modello disponibile presso l’ufficio dei servizi sociali del Comune di Crotone e sui siti internet dei singoli Comuni del Distretto socio sanitario che comprende i Comuni di Crotone, Belvedere Spinello, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato e Scandale.

Un esempio che dovrebbe estendersi a tutta Italia considerato che sono 1600 le famiglie italiane che hanno risposto generosamente all’appello di Ai.Bi., e tante altre non aspettano altro che rendersi utile aprendo le porte di casa propria a uno di questi minori.

 

Fonte: http://www.agensir.it