Bologna, si promuove l’affido sine die: pubblicità di un fallimento?

ladro di bambiniAnziché riconoscerlo come un limite, qualcuno lo promuove e invita le famiglie a conoscerlo. È il cosiddetto affido sine die, quella forma di accoglienza di minori provenienti da situazioni familiari di difficoltà che, invece di avere un termine preciso secondo quanto stabilisce la legge, si prolunga a tempo indeterminato. Sine die, appunto. Di tutto questo si parlerà nella serata di venerdì 2 ottobre, nel corso di un incontro organizzato a Granarolo Emilia, in provincia di Bologna, dall’associazione Kairòs.

Una scelta davvero infelice, che perde evidentemente di vista il vero significato dell’affido familiare. Questo, infatti, dovrebbe durare non più di 2 anni e dovrebbe essere finalizzato al reinserimento del minore accolto nella sua famiglia di origine nel più breve tempo possibile, appena le difficoltà del suo nucleo di provenienza sono considerate risolte. Il tutto accompagnato da un preciso progetto personalizzato ed elaborato ad hoc per il minore. Molto spesso però, nella realtà italiana, il termine massimo di 2 anni viene sforato e si arriva ad affidi molto più prolungati nel tempo. Sono i cosiddetti affidi lunghi, per i quali sarebbe necessaria un’adeguata formazione sia delle famiglie che degli operatori dei servizi sociali. L’affido sine die si ha quando questa forma di accoglienza si prolunga ulteriormente e perde, di fatto, qualsiasi forma di progettualità per il minore. Il quale, oltre a fallire l’obiettivo principale, ovvero il reinserimento nel nucleo di origine, si troverà, a 18 anni, senza più punti di riferimento. Come sia possibile addirittura promuovere una tale situazione, tra l’altro in un incontro pubblico, sembra davvero incomprensibile.

Anche la scelta del film che verrà proiettato nel corso della serata organizzata da Kairòs lascia parecchio perplessi. Si tratta de “Il ladro di bambini”, bellissimo film di Gianni Amelio del 1992. La storia narrata non parla affatto di un affido sine die, ma di una drammatica e assolutamente poetica vicenda di un carabiniere incaricato di accompagnare due bambini, la cui mamma non può prendersi cura di loro, da Milano fino in Sicilia, senza trovare qualcuno che se ne occupi. Un viaggio che porterà proprio il carabiniere ad affezionarsi più di ogni altro ai due piccoli.