Migranti. Ancora morti nell’Egeo: strage di bambini

naufragi migrantiAncora vittime sulla rotta mediterranea dei profughi verso l’Europa. Altri cadaveri stesi in mezzo ai vivi: dall’Egeo al Canale di Sicilia continua inesorabile la strage di migranti. Altra tragedia del mare stamattina nel Mar Egeo dove, al largo dell’isola di Kastellorizo, sono stati trovati morti cinque migranti, tra cui un bambino, due ragazzi e due donne. Ed è strage soprattutto di bambini e donne: i numeri si rincorrono, si “correggono”, si affollano fino a non avere più un’idea veramente chiara di quanti siano le vittime. Ma in realtà la dura legge dei numeri vale a poco: perché anche solo fosse uno il bambino morto, la tragedia non sarebbe meno grave. E soprattutto i dati dimostrano che l’autunno non ferma di certo la “fame” di sopravvivenza di questi disperati.

Ed ecco che un altro bimbo di 8 anni è stato trovato morto tra un gruppo di migranti sbarcato a Farmakonisi. È, dunque, strage senza fine nell’emergenza migranti che continua a imperversare in Europa, sia via mare che via terra.

Il 17 ottobre almeno 16 persone, compresi tre bambini, sono morte nell’Egeo in due distinti naufragi di barconi con a bordo gruppi di migranti e profughi che dalla Turchia cercavano di raggiungere la Grecia, e da lì proseguire lungo la rotta balcanica verso la Germania e altri Paesi del nord Europa.

Tre bambini, di 2, 5 e 9 anni, sono morti annegati quando il barcone sul quale viaggiavano nel Mediterraneo si è capovolto al largo dell’isola greca di Kalolimnos. Fra le vittime anche una ragazza di 16 anni, mentre risultano dispersi un altro bambino di 9 anni e una donna. Altre 13 persone sono state tratte in salvo.

In una seconda tragedia del mare, sempre nell’Egeo, hanno perso la vita 12 migranti nel naufragio di un’imbarcazione che cercava di raggiungere l’isola di Lesbo, in Grecia. I soccorritori hanno tratto in salvo altre 25 persone che viaggiavano sul barcone affondato.

Drammatica, intanto, resta la situazione anche sul fronte terrestre dell’Europa. Dopo la chiusura della frontiera da parte dell’Ungheria, il flusso di migliaia di profughi in transito in Croazia, con meta Austria e Germania, è stato dirottato verso la Slovenia. Più di mille migranti sono entrati dopo la prima operazione iniziata ieri che ha visto lo spostamento in treno e autobus di circa 3.000 persone. E proprio per parlare dell’emergenza profughi è arrivata in Turchia la Cancelliera tedesca Angela Merkel per incontrare il primo ministro Ahmet Davutoglu e il presidente Recep Tayyip Erdogan.

La Turchia, ha detto alla fine il premier Davutoglu, è pronta a collaborare con la Germania per combattere l’immigrazione illegale, ma la crisi non può essere risolta se non si risolve prima il conflitto in Siria“. Ankara condivide il timore di Berlino di una nuova ondata di profughi legata ai combattimenti di Aleppo e spinge perché si crei almeno una zona sicura nel Nord della Siria per rallentare la fuga dei cittadini dal paese. Angela Merkel, d’altra parte, ha confermato che la Germania è pronta a caldeggiare il processo di adesione della Turchia all’Unione europea se la Turchia collaborerà per arginare il flusso di profughi verso l’Europa.

Fonte: Il messaggero.