Griffini (Ai.Bi.): “Se anche i bambini votassero, Renzi metterebbe da parte l’idea delle adozioni gay”

griffiniUn appello sempre più ricorrente e diffuso è quello che invita ad ascoltare la voce dei bambini. Parole che poi restano quasi sempre lettera morta. Ora però, mentre il futuro della famiglia è seriamente in pericolo anche nel nostro Paese, non si può più fare orecchie da mercante. Ascoltiamola davvero, una buona volta, la voce dei bambini! Almeno adesso che vengono messi a rischio i diritti più importanti dell’infanzia”. Così Marco Griffini, fondatore e presidente di Amici dei Bambini, interviene sui temi legati al disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. Il ddl sarà al centro delle discussioni parlamentari dal 26 gennaio, ma già da tempo divide il mondo politico e la società italiana.

“Il pericolo più grande – spiega Griffini – è quello di vedere negato il diritto di ogni bambino ad avere un vero papà e una vera mamma. Il ddl Cirinnà, infatti, prevede l’introduzione anche in Italia della stepchild adoption. Questa comporterebbe la possibilità per un componente di una coppia, anche omosessuale, di adottare il figlio del partner. “Sarebbe il via libera all’adozione gay e al ricorso sempre più diffuso alla disumana pratica dell’utero in affitto – avverte il presidente di Ai.Bi. -: cose che trasformerebbero il corpo delle donne e gli stessi bambini sempre più in una merce. Dimenticando che il diritto di avere un figlio a ogni costo non esiste, mentre esiste, ed è sacrosanto, il diritto di ogni minore ad avere un papà e una mamma”.

Eppure l’eventuale approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili, verrebbe incontro alle necessità di un numero molto limitato di persone. Mentre ben poco si fa, a livello politico e legislativo, per sostenere la famiglia.

“Questo perché la lobby gay in Italia è potentissima – denuncia Griffini -. Ecco il motivo principale che spiega perché il governo stia prestando così tanta attenzione al tema delle adozioni gay e della stepchild adoption e stia al contempo trascurando le centinaia di migliaia di coppie senza figli. Queste potrebbero adottare un minore abbandonato, garantendogli il fondamentale diritto di avere un padre e una madre”. Invece l’adozione internazionale è finita ormai da troppo tempo nel dimenticatoio del premier Renzi, che, a quanto pare, preferisce accontentare le richieste delle coppie omosessuali, piuttosto che ascoltare la voce dei bambini abbandonati.

“L’adozione internazionale – ricorda Griffini – sembra destinata a una inesauribile agonia, condannata a un processo di decadimento che pare irreversibile. Senza un’Autorità Centrale che funzioni, afflitta dalla piaga della scarsa trasparenza, da costi e tempi eccessivi, da una burocrazia labirintica, l’adozione dei bambini stranieri rischia di sparire nel giro di pochi anni”.

Per questo, annuncia infine il presidente di Ai.Bi., le famiglie adottive e affidatarie saranno in piazza con i loro figli al fianco dei comitati in difesa della famiglia in occasione del Family Day che si svolgerà tra fine gennaio e inizio febbraio a Roma. Una grande manifestazione in cui si porterà avanti un’importante battaglia culturale, a favore della centralità della famiglia e dei diritti dei bambini.