Gorgoglione (Ai.Bi. Puglia): “Ecco la risposta del Family Day ai bambini abbandonati del mondo”

gorgoglioneIn questi giorni, il telefono di Antonio Gorgoglione, coordinatore regionale di Ai.Bi. Puglia, è particolarmente “caldo”. Arrivano in continuazione messaggi e chiamate da parte di famiglie desiderose di partecipare al Family Day, la grande manifestazione in programma per sabato 30 gennaio a Roma per dire “no” al disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili e sostenere i diritti dei bambini.

“Che facciamo? Andiamo?” è la domanda più frequente che Gorgoglione di sente rivolgere. “E’ una mobilitazione dal basso – dice -, segno del fatto che le famiglie si stanno muovendo spontaneamente, non come masse guidate da un partito politico, da un’associazione o da un leader religioso. Le famiglie stanno dimostrando con forza di tenere alla famiglia.

Gorgoglione parla esplicitamente di “svolta epocale”, non inferiore a quella degli anni 70. Una svolta promossa da una mobilitazione generale e trasversale di famiglie che si sentono chiamate e coinvolte in questa battaglia. Tanto da far prevedere un afflusso senza precedenti alla manifestazione romana. “A dimostrazione di questo – sottolinea il coordinatore di Ai.Bi. Puglia – c’è la decisione, già presa, di cambiare il luogo dell’evento: da piazza San Giovanni al Circo Massimo. Se il precedente Family Day del giugno 2015 ha richiamato un milione di persone, questa volta ci si aspetta una partecipazione ancora maggiore e spontanea.

Eccola quindi la famiglia italiana che difende i suoi diritti e quelli dei bambini. Un segnale ancora più importante se visto nel contesto di un’epoca in cui “i media ci parlano solo di crisi di valori e stragi familiari. Il bene non fa notizia, ma c’è e il 30 gennaio si farà sentire”. “Il Parlamento poi potrà votare il ddl Cirinnà secondo coscienza e secondo come ritiene giusto – avverte Gorgoglione -, ma non potrà ignorare centinaia di migliaia di persone che scenderanno in piazza”.

E questo nonostante i tanti tentativi di mistificazione di questo movimento spontaneo, ricondotto troppe volte erroneamente a una parte politica o a un credo religioso.

Al centro della questione, del resto, c’è un tema che interessa tutti in modo trasversale: il diritto naturale dei bambini ad avere una famiglia, un papà e una mamma. Continua Gorgoglione: “A tutti coloro che mi chiedono se non sarebbe meglio, per un minore abbandonato, avere due genitori dello stesso sesso piuttosto che rimanere in istituto, io rispondo: ‘chiedetelo ai figli’. Noi come genitori di Ai.Bi. Puglia lo abbiamo fatto: abbiamo interpellato i nostri ragazzi. Che ci hanno risposto che in istituto non aspettavano due persone qualunque, ma un papà e una mamma. Perché ‘mamma’ è l’amore e ‘papà’ è la forza. E queste due figure non possono essere surrogate. Lasciamo ai figli il diritto di essere figli come vogliono– spiega il coordinatore di Ai.Bi. Puglia – , cancellando il presunto diritto di essere genitori a tutti i costi”.

Da avvocato, quindi uomo di legge, Gorgoglione riconosce che alcuni punti del ddl Cirinnà si potrebbero conservare, soprattutto quelli che concedono determinati benefici sociali alle coppie di fatto, sia omosessuali che eterosessuali. “Ma non si può superare il limite imposto dal diritto naturale, fondamento di ogni nostro diritto – spiega -. Soprattutto per quanto riguarda i temi dell’adozione e del matrimonio. Quest’ultimo comporta dei doveri, oltre che dei diritti, ed è impossibile equiparare altre forme di unioni a questa”. Così come il ricorso all’utero in affitto come “scorciatoia” per l’adozione non è altro che “una stortura del diritto naturale”.

Come Ai.Bi. Puglia la mobilitazione è già partita. Si sta organizzando un pullman con cui portare a Roma le famiglie – adottive, affidatarie e biologiche – che vorranno aderire alla manifestazione. Quelle che non potranno andare, stanno già provvedendo a organizzare momenti di preghiera e di riflessione nelle loro città. Per informazioni, è possibile contattare il coordinatore Antonio Gorgoglione all’indirizzo barletta@aibi.it.