Ma per l’orfano siriano trovare famiglia sarà sempre più difficile

matrimonio gayDa quando si è diffusa la pratica della maternità surrogata, le coppie che si offrono di adottare un bambino abbandonato all’estero sono sempre di meno. Sulle cause di questo fenomeno ha indagato il giornalista Ugo Magri del quotidiano “La Stampa”, in questo articolo, che riportiamo integralmente, pubblicato mercoledì 17 febbraio.

 

Fare un figlio in provetta, magari affittando l’utero, è diventato ormai molto più facile che adottare un bambino del Terzo o del Quarto Mondo. Le statistiche scarseggiano, ma chi opera nel settore non ha dubbi: da quando è invalsa la pratica della maternità surrogata, le coppie etero che vogliono adottare all’estero sono molto meno numerose di prima. E si intuisce il perché.

 

Un bebè su misura  

Cercare un figlio in Russia o in Sud America richiede lunghe attese (2-3 anni), un forte esborso (decine di migliaia di euro) e una serie di requisiti legati, per dirne una, all’età dei richiedenti. Laddove fabbricarsi il bebè con l’utero in affitto permette, a fronte di una spesa poco superiore, solo i nove mesi canonici di attesa e il grande vantaggio di trovarsi tra le braccia un erede nuovo di zecca. Comprensivo del proprio patrimonio genetico, e senza tutti quei problemi di adattamento che bambini già cresciuti di regola si portano dietro, per non parlare dei drammi da cui sono segnati.

 

L’unica strada per i gay  

La «stepchild adoption» non aumenterà la domanda di adozioni internazionali. Anzitutto perché riguarda i figli del partner e soltanto loro. Ma poi perché la quasi totalità dei paesi di provenienza rifiuterebbero l’adozione alle coppie gay. Rigetterebbero la domanda e per giunta cancellerebbero dalla lista degli interlocutori quegli enti o quegli organismi caritatevoli che se ne facessero latori. Forse un domani l’evoluzione dei costumi arriverà pure in capo al mondo, siamo in tanti ad augurarcelo, ma per ora purtroppo non è così.

 

Come mai nessuno ne parla 

Il risultato è che, per effetto della legge in discussione, una coppia gay dovrà necessariamente puntare sulla maternità surrogata, amplificando così il fenomeno (degradante) dell’utero in affitto. Mentre adottare un piccolo orfano siriano resterà difficilissimo, e quanti ci proveranno saranno sempre di meno… Ma di questo in Senato quasi nessuno parla (con la lodevole eccezione del senatore Tonini), perché ridiscutere la legge sulle adozioni è materia complicata, da studiare a fondo. E soprattutto, non porta voti.