Terremoto in Ecuador. Un bilancio che fa scuotere la terra e gli animi di tutti: 260 i morti e oltre 2500 i feriti. Ma i numeri continuano a salire.

terremoto ecuador

Dopo il 1979 la terra torna a terrorizzare l’Ecuador. Nella notte tra sabato 16 e domenica 17 aprile un terremoto di magnitudo 7.8 ha fatto tremare la costa della Repubblica.

Il bilancio continua ad aggravarsi: sale a oltre 260 il numero delle persone che hanno perso la vita e ben 2527 i feriti. Una tragedia nella tragedia: la debolezza delle strutture crollate rendono difficile anche i soccorsi.

L’epicentro è stato vicino alla città di Muisne, ma sono stati riportati danni fino a 300 chilometri di distanza e le scosse sono state avvertite anche nella capitale Quito. Il sisma, inoltre, è stato avvertito anche nel nord del Perù e nel sud della Colombia, dove si registra, però, un numero imprecisato di vittime. Tra i più colpiti le donne e i bambini, rimasti questi ultimi senza casa e privi dell’affetto dei loro cari.

Il vicepresidente Jorge Glas ha disposto lo stato di emergenza in sei province del Paese, spiegando che si tratta del sisma più forte che ha colpito l’Ecuador dal lontano 1979, quando il 12 dicembre un sisma di magnitudo 8.2 oltre a causare dozzine di vittime provocò anche uno tsunami che distrusse parte dei villaggi costieri.

Gravissima la situazione a Guayaquil, la più grande città del Paese, situata a 300 km di distanza dall’epicentro, dove è crollato un ponte che ha schiacciato diversi autoveicoli.

A risentirne particolarmente è stata anche Pedernales, città vicina all’epicentro del terremoto. “Il forte sisma ha raso al suolo decine di palazzi, intrappolando i residenti” –spiega il sindaco Gabriel Alcivar – “stiamo facendo il possibile, ma non c’è quasi nulla che possiamo fare” – aggiunge, lanciando un appello alle autorità per l’invio di escavatrici e di squadre di soccorso nel tentativo di salvare gli intrappolati tra le macerie.

“L’aiuto di Dio e dei fratelli dia loro forza e sostegno”. Queste le parole del Papa durante il Regina Coeli, per far sì che non si resti soltanto a guardare le immagini di questa tragedia, ma affinché ci sia solidarietà nei confronti di chi sta vivendo in totale “instabilità”.

Ai.Bi. è stata attiva in Ecuador nel settore della cooperazione internazionale dal 1991 a Quito e dal 1998 a Guyaquil, anno in cui furono avviati vari progetti: “Bambini a scuola”, finalizzato a garantire un sostegno economico a minori in età scolare favorendo, così, la loro partecipazione alle attività scolastiche; “Asilo amigos de los ninos” che prevedeva la realizzazione di un asilo per bambini dai 2 ai 5 anni; e infine un “Centro di assistenza pediatrica”, un punto di prevenzione e cura delle malattie gastro-intestinali frequentissime nella zona.

 

Fonte: http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/ecuador–disastroso-terremoto-di-magnitudo-7-8-decine-di-vittime-96674