“L’adozione dei bambini piccoli è più facile?”: a smentire questo pregiudizio arrivano i primi dati certi sui fallimenti adottivi

fallimenti adottiviFallimenti adottivi: uno spauracchio fino a oggi mai supportato da dati certi, ma solo da “sentito dire”, più adatti a gettare nel panico gli aspiranti genitori che a tracciare un quadro esauriente del problema. Ma finalmente arrivano i primi numeri concreti che rappresentano e al contempo ridimensionano il fenomeno.

Il report “Dieci anni di adozioni in Emilia Romagna”, recentemente diffuso dalla Regione, prende in esame il decennio che va dal 2004 al 2013. In relazione a questo periodo, il rapporto parla di 87 casi di fallimenti adottivi sui 2.264 bambini accolti attraverso l’adozione internazionale. In realtà, si precisa nella relazione, solo dal 2006 la rilevazione è effettuata in modo integrale su tutti i casi di allontanamento. Quindi, prendendo in esame le adozioni realizzate dall’anno successivo, il 2007, fino al 2013, emerge che i fallimenti adottivi sono stati 66, ovvero solo il 2,86% del totale.

Altro tabù da sfatare rispetto a questo delicato tema è quello dell’età dei minori adottati che si rendono protagonisti dei fallimenti. Comunemente si pensa che questi avvengano in presenza di figli adottati già grandi. Opinione prontamente smentita dai dati offerti dal report dell’Emilia Romagna. Qui, infatti, dei 66 fallimenti avvenuti nelle adozioni del periodo 2007-2013, solo 8 hanno avuto luogo nel primo anno di adozione – si tratta delle cosiddette “restituzioni” -, mentre le restanti 58, ovvero l’88% del totale, sono avvenute dopo il primo anno e spesso dopo diverso tempo di permanenza in famiglia. “I fallimenti adottivi verificatisi sono in gran parte l’esito di un progressivo aggravamento della relazione familiare nel corso del tempo”, spiega il rapporto. In media, infatti, gli allontanamenti avvengono dopo più di 6 anni dall’inserimento del minore in famiglia.

I casi di bambini grandicelli – intorno ai 9 o 10 anni – protagonisti dei fallimenti adottivi sono poco più della metà del totale. Una parte non irrilevante degli allontanamenti coinvolge invece minori adottati da piccoli: nell’11% dei casi si tratta di piccoli accolti entro i 3 anni e un altro 7,6% vede protagonisti bambini entrati in famiglia entro il primo anno.

Combinando questo dato con quello che ci dice che molti allontanamenti avvengono quando il figlio ha tra i 16 e i 17 anni, si comprende bene come, sul totale di questi fenomeni, molti accadono dopo che il minore ha vissuto “una parte preponderante e significativa” della sua vita nella famiglia adottiva. “Da ciò si può dedurre come non si possano considerare a priori più ‘semplici’ le adozioni che riguardano bambini piccolissimi o neonati – spiega ancora il report dell’Emilia Romagna -, ma che si debba porre molta attenzione (…) alle azioni di supporto alle competenze genitoriali nella fase del post-adozione, a prescindere dall’età del bambino al momento dell’adozione”.

Fonte: Vita