Zampa: “La retromarcia londinese è inaccettabile. Le vite dei minori devono essere tutelate!”

bambini siriani sfollatiLa divisione interna del Parlamento inglese ha “raggelato” i cuori e aperto i dibattiti. Lunedì 25 aprile i deputati britannici avevano bocciato il provvedimento precedentemente approvato dalla Camera dei Lord, che avrebbe dato accoglienza a 3mila bambini siriani rimasti soli a Calais e in altri campi profughi d’Europa.

Reazioni di sdegno alla decisione britannica arrivano anche il nostro Paese, tramite le parole indignate di Sandra Zampa. La vice presidente del Pd e vice presidente della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza ha così commentato la decisione del governo inglese: “Apprendiamo con sgomento che la Gran Bretagna ha deciso di non accogliere, come annunciato, i minori già approdati in Europa compresi quelli che da mesi si trovano a Calais. E’ il segno dello smarrimento non solo di ogni solidarietà ma anche e soprattutto del rispetto dei diritti e delle norme internazionali”.

La situazione umanitaria si aggrava, ma il governo europeo scoraggia l’emigrazione di minori che fuggono da fame, malattia, guerra e violenze inaudite ad opera delle organizzazioni terroristiche. “E’ grave questa retrocessione sui diritti dei minori che risponde a logiche di politica interna dei singoli paesi e non tiene conto della fragilità di questi migranti ‘speciali’ e del loro diritto di mettersi in salvo” – continua Zampa.

In questo scenario che vede aggravarsi la crisi umanitaria a reagire sono solo le associazioni di Terzo settore che “chiedono che siano creati corridoi umanitari che consentano a questi bambini di salvarsi prima di cadere vittime dei mercanti di vite umane” – conclude la vice presidente del Pd.

Non manca, quindi, il sostegno internazionale a lord Alfred Dubs, il promotore dell’iniziativa, che aveva commentato così il rifiuto della Camera dei Comuni alla proposta di accoglienza dei bambini siriani: “Il mio messaggio ai conservatori è che nel 1939 l’Inghilterra accolse 10mila bambini orfani profughi austriaci, polacchi, tedeschi a causa della guerra e oggi siamo peggio che nel ’39. Ora si tratta di accettare un numero assai minore di minori siriani ed è vergognoso non farlo”.

Il “no” britannico è stato motivato con il timore di incoraggiare, così, “le famiglie a inviare i propri figli da soli in Europa esponendoli ai rischi del viaggio e al pericolo dei trafficanti di esseri umani”. A nulla sono valse, quindi, le campagne condotte dalle associazioni per i diritti umani a favore dell’accoglienza nel Regno Unito dei bambini siriani.