La paralisi della Cai messa in musica: la parodia di “Sotto casa” diventa virale in poche ore

sotto casaLa paralisi della Commissione Adozioni Internazionali diventa parodia.“Non possiamo più aspettare. Un bambino chiede solo una famiglia da adottare”. Nella sua semplicità, questa è una delle frasi più ricche di sentimento e di significato nel testo di una “serenata” davvero speciale. Stiamo parlando della parodia di “Sotto casa”, successo di Max Gazzè del 2013, liberamente rielaborato da Max Pertaliano, alias Massimo Caprini, che sta facendo il giro del web. Al centro della parodia, oltre due anni di inefficienze della Cai condensate di 3 minuti e 57 secondi di ritmo incalzante e di versi che sintetizzano tutto ciò che un genitore adottivo italiano vorrebbe dire se si trovasse appunto “sotto casa” della presidente-vicepresidente della Cai Silvia Della Monica.

Il video della canzone, diventato virale in poche ore, si apre con una dichiarazione che non lascia spazio a dubbi. “Tutti i bambini hanno diritto a una famiglia. Non permettere o ritardare l’ingresso in famiglia di un bambino adottato rappresenta una grave violazione ai suoi diritti”.

Poi, spazio alla musica e a tanta ironia, con cui vengono messi in evidenza tutti i “misfatti” di una presidente che da 2 anni è riuscita solo a paralizzare il sistema delle adozioni internazionali. A cominciare dalla mancata pubblicazione dei dati sulle adozioni realizzate nel 2014 e 2015: “Lei non si dimostra illuminata – canta Max Pertaliano -. I numeri che aggiornano progetti e situazione non li da e questo inficia pre e post adozione”. E che dire della capacità di Silvia Della Monica di sfuggire alle interviste non gradite? In versi diventa così: C’ha detto molto più di una bugie e parli solo con chi ti conviene e non l’hai fatto con le Iene. Per non parlare delle accuse lanciate più di una volta, ma senza mai fare i nomi, su qualcuno che trarrebbe profitti illeciti dalle adozioni: “E ora fuori i nomi di enti oppure associazioni che hai detto far mercato a chi ti ha intervistato”. E non può mancare un riferimento al “lunedì nero” dell’adozione internazionale: “Ma a che serve tutta questa polizia? Giovanardi afferma che non ci puoi stare. Perché non te ne vuoi andare?”, per ricordare a Silvia Della Monica solo una delle oltre 50 interpellanze parlamentari che hanno avuto per oggetto le inefficienze e la paralisi della Cai.

“Mi son reso conto che serpeggia il malcontento tra futuri genitori, c’è chi ormai si tira fuori e premesso che equivale a crisi istituzionale anche se per compassione convochi sta Commissione”: la parodia sintetizza così i sentimenti dei genitori e il fatto che la Cai non si riunisca più da 2 anni. Una riunione che, ricorda Max Pertaliano, sarebbe “tanto per andare verso l’ego di chi vuole diventare a tutti i costi genitore”.

“Un bambino abbandonato che si sente sequestrato forse ha voglia di provare un po’ quel clima famigliare che chissà quanto ha sognato”. Ecco il senso di tutto: ecco perché Renzi non deve più tollerare il blocco totale che affligge la Cai da più di due anni. Nell’interesse di migliaia di bambini abbandonati nel mondo.