Unioni civili, Renzi punta all’approvazione con la fiducia. Gandolfini (Dnf): “Così si conclude la farsa: ogni dibattito democratico è stato annullato”

senatoLa farsa sta per compiersi. Martedì 10 maggio inizia l’esame del disegno di legge sulle unioni civili alla Camera e, secondo i piani del premier Matteo Renzi, l’approvazione definitiva dovrebbe arrivare entro un paio di giorni. “Naturalmente” con il voto di fiducia: unica strada per evitare i “problemi” di una democratica discussione parlamentare su un progetto di legge che va a toccare così profondamente le radici della nostra società. Una circostanza in merito alla quale il popolo del Family Day è sul piede di guerra e manifesta tutto il dissenso di quella larga parte di italiani intenzionata a difendere il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma.

Massimo Gandolfini, presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli” (Dnf), in una conferenza stampa a Montecitorio organizzata lunedì 9 maggio, si è espresso senza mezzi termini: “Oggi si conclude la farsa della non-discussione in Commissione giustizia della Camera sulle unioni civili. Ogni dibattito democratico è stato annullato – ha spiegato Gandolfini -: con la fiducia si completerà questo stravolgimento dell’iter democratico della legge già cominciato al Senato”.

Già a gennaio, infatti, il ddl – pur privato dei riferimenti alla stepchild adoption – era stato approvato a Palazzo Madama ricorrendo alla fiducia. Stessa sorte che attende ora il testo alla Camera. Dove, numeri alla mano, il Governo dovrebbe avere vita molto più facile che al Senato. Ma il premier sa che la questione è delicata e non incontra il favore di tutti neppure all’interno della sua maggioranza. Il voto di fiducia, quindi, metterebbe Renzi al riparo da voti segreti da parte dei centristi di Area Popolare e delle minoranze interne al suo stesso partito.

Le paure del premier sono un’ulteriore dimostrazione di come il ddl sulle  unioni civili non incontri certo il favore della maggioranza dei cittadini. “Renzi non è il premier di tutti gli italiani – ha detto Gandolfini -, fa favori ad una lobby potente, sono milioni gli italiani che pur non volendo negare diritti individuali non vogliono però fare confusione tra famiglia naturale e unioni civili.

Davanti a questa situazione, il presidente di “Difendiamo i nostri figli” invoca l’intervento da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e lancia un chiaro monito al governo e in particolare al Nuovo Centrodestra: Si può ancora dire no alla fiducia a un governo siffatto – ha ricordato Gandolfini -, guarderemo in faccia chi voterà sì e chi no”.

Nel frattempo le divergenze sul testo del ddl arrivano sia da destra che da sinistra rispetto a Renzi. I centristi chiedono di inserire la norma sull’obiezione di coscienza che i sindaci potrebbero esercitare per non celebrare le nuove unioni civili, specie tra coppie omosessuali. La sinistra Pd, invece, potrebbe tentare di rimettere in gioco la stepchild adoption.

Martedì 10 maggio, sugli stessi temi, il comitato “Difendiamo i nostri figli” ha diffuso un comunicato che si può leggere a questo link.

 

Fonte: Il Sussidiario