Adozioni internazionali. Scagliusi (M5S) presenta la proposta di modifica alla legge 184: “Un referente della Cai in ogni ambasciata italiana all’estero”

adozioni-internazionaliCinque proposte per far ripartire le adozioni internazionali: 5 idee per ridare la speranza a tanti bambini abbandonati di trovare una famiglia. Le ha presentate il Movimento 5 Stelle nel corso di una conferenza stampa organizzata alla Camera dal deputato Emanuele Scagliusi martedì 10 maggio. Lo stesso Scagliusi è infatti primo firmatario di una proposta di modifica alla legge 184 del 1983 che, a detta degli esponenti M5S, ha l’obiettivo di rimettere i bambini e le coppie al centro del mondo delle adozioni internazionali, grazie a un’interazione efficace e trasparente tra le famiglie, gli enti e la Commissione Adozioni Internazionali”.

Alcuni dei 5 punti della proposta di legge sono pienamente condivisi anche da Amici dei Bambini e sembrano riprendere piuttosto fedelmente una parte delle idee già contenute nel Manifesto per una riforma dell’adozione internazionale elaborata da Ai.Bi. qualche anno fa.

A cominciare dallo spostamento della Cai nella sfera di competenza del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, mentre ora è un organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Altra proposta firmata da Scagliusi che trova Ai.Bi. pienamente d’accordo è quella di far nominare dalla Farnesina dei referenti per le adozioni internazionali presso ogni rappresentanza italiana nei Paesi aderenti alla Convenzione de L’Aja o in quelli che abbiano stipulato con l’Italia un accordo bilaterale. Si tratterebbe di una sorta di “Ambasciatori dell’adozione” a tutti gli effetti.

Bene anche il richiamo dei deputati M5S alla necessità di maggiori controlli per gli enti autorizzati. Attenzione puntata in particolare sulla trasparenza nell’accesso alle informazioni contabili e procedurali e sull’obbligo di certificazione annuale del bilancio.

Sempre in tema di trasparenza, la proposta di riforma della 184/1983 punta a tutelare maggiormente le famiglie, in particolare per quanto riguarda le informazioni su costi, tempi ed eventuali problemi riscontrati nei Paesi individuati per l’adozione. Si segnala in particolare la necessità di stabilire tempi certi per il rilascio del decreto di idoneità a partire dalla presentazione della domanda di adozione.

Proposto anche una modifica nella composizione della Cai, con la riduzione del numero dei suoi membri. Il presidente sarebbe nominato dal Maeci in base a “criteri di trasparenza tra persone che abbiano comprovata e qualificata esperienza nel campo delle adozioni”, mentre il vicepresidente dovrebbe arrivare sempre dal Dipartimento delle politiche per la famiglia. Gli altri membri sarebbero invece individuati tra i rappresentanti di vari ministeri (tra cui quelli dell’Istruzione, della Giustizia e della Salute) e delle realtà associative delle famiglie adottive.

Diversi altri temi, a giudizio di Ai.Bi., sarebbero invece da approfondire ulteriormente per verificare le piena realizzabilità di questo progetto di modifica della legge sulle adozioni.