Marocco, l’unione fa… il diritto dei bambini: al via il progetto che mette in rete le associazioni che si occupano di infanzia e madri sole

progetto rete maroccoMinori abbandonati e madri sole: due delle più gravi emergenze della società marocchina. Per cercare di fare fronte a entrambi i fenomeni, dando così un cospicuo apporto alla lotta contro l’abbandono, la strategia vincente è quella di fare rete. Lo hanno capito Amici dei Bambini e altre associazioni e organizzazioni non governative sia italiane che marocchine, che hanno avviato il progetto “Tous autour de l’enfance. Servizi di prevenzione e tutela a favore delle madri nubili, dei minori senza protezione famigliare e dei minori con disabilità in Marocco”.

L’iniziativa  stata presentata il 17 maggio nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella capitale Rabat.

Il progetto è promosso da Ai.Bi., in partenariato con altre 2 ong italiane – Ovci La nostra famiglia e Soleterre – e 8 associazioni locali: 100% Mamans, Casa Lahnina, Clio, Dar Aftal Al Ouafae, Fondation Rita Zniber, Insaf, Osraty, Sosve Maroc, con il sostegno di Unicef e Entraide Nationale e il finanziamento dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Le molteplici attività previste avranno come principale obiettivo quello di promuovere e tutelare i diritti sociali ed economici della madri nubili e dei bambini in istituto, abbandonati o a rischio di abbandono. Per fare questo sarà indispensabile rafforzare il ruolo delle organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dell’infanzia.

In concreto, saranno 4 gli obiettivi che Ai.Bi. e i suoi partner si propongono di centrare nei prossimi 2 anni. Innanzitutto il rafforzamento della rete di associazioni che si occupano di minori e famiglie in difficoltà, il Collettivo per il Diritto del Minore a una Protezione Famigliare. Quindi l’attivazione di 7 sportelli e servizi territoriali per madri nubili, bambini in istituto e minori disabili nelle principali città del Paese. In terzo luogo la definizione di una Carta dei Servizi e di una Piattaforma tematica nazionale online che diventi punto di incontro per tutte le associazioni marocchine che si occupano di infanzia. Per finire con una campagna mediatica di sensibilizzazione e promozione sui temi del progetto.

Alla base di tutto ci sarà il “fundamental rights approach”. Si tratta di un approccio alla persona multidisciplinare, che sarà possibile mettere in pratica sulla scorta dell’esperienza diretta nella lotta all’abbandono in Marocco, maturata da Ai.Bi. e dalle altre ong italiane promotrici del progetto, oltre che dai partner locali.

Altro punto di partenza decisivo per l’iniziativa presentata a Rabat è rappresentato dall’importanza che la Costituzione marocchina del 2011 attribuisce  ai diritti dei minori. L’articolo 32 della Carta, infatti, afferma che “lo Stato deve garantire uguale protezione e uguale considerazione sociale e morale a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro situazione familiare”. Parole che, con il nuovo progetto in partenza, potranno diventare realtà.