Misna. Un esercito di bambini invisibili: in Europa nel 2015 sono spariti nel nulla circa 10 mila minori stranieri non accompagnati

misnaScappano da casa, vengono rapiti o sono sottratti da un genitore. Altri, fuggono da guerre, povertà e catastrofi naturali e una volta messo piede in Europa spariscono nel nulla. Se non accompagnati, rischiano, infatti, di scomparire vittime dello sfruttamento e della tratta o di subire abusi durante il loro viaggio.

In occasione della “Giornata Internazionale dei Bambini scomparsi”, che si celebra oggi 25 maggio, il pensiero va a tutti i bambini di cui si perdono le tracce, soprattutto ai minori stranieri non accompagnati.

Il dato più allarmante riguarda, infatti, proprio loro:  ogni due minuti in Europa scompare un bambino, mentre sono 10mila i minorenni stranieri non accompagnati che solo nel 2015, secondo i dati di Europol, sono svaniti nel nulla dopo il loro arrivo. Un vero e proprio esercito di bambini invisibili.

E in Italia? Se fino al 2013 i casi non erano stati mai più di 2, nel 2015 sono stati 47, già 33 solo nel primo trimestre del 2016. E la cosa ancora più preoccupante è che le chiamate alle linee del 116.000 di Telefono Azzurro su questi casi risultano ingannevolmente basse: solo il 2% i casi a livello europeo nel 2015, segno di una grande sottostima del problema.

Se dal 2009 al 2014 le percentuali italiane si allineano a quelle europee, dal 2015 l’esplosione del fenomeno migratorio si riflette in un notevole incremento della tendenza: nel 2015 i casi di minori stranieri non accompagnati rappresentano ben il 40% dei casi.

Nonostante i numeri per l’Italia siano decisamente più bassi rispetto a quelli dei vicini europei, il nostro Paese non ha ancora messo in atto percorsi davvero sicuri per i minori non accompagnati. I giovani migranti vengono ancora collocati nei grandi centri di accoglienza, in condizioni precarie e promiscue. Con la conseguenza che sempre più spesso fanno perdere le proprie tracce, finendo nella rete della malavita. Ad attenderli, anziché una nuova vita, ci sono spaccio, prostituzione, sfruttamento lavorativo nell’agricoltura o in altri settori produttivi, attraverso minacce e costrizioni.

L’alternativa a farli vivere in una sorta di ghetti, ci sarebbe: l’affido familiare, l’unica soluzione che può garantire al minore un ambiente consono alle sue esigenze. Una possibilità che però in Italia ancora non trova una regolamentazione.