Milano. La finale del torneo Amici dei Bambini incorona il Novara e dona speranza ai piccoli che hanno Fame di Mamma. Borsani (Aldini): “Per il 2017, vogliamo inserire una squadra di ragazzi adottati”

gaia amaral premiazione torneo aldiniAlla fine hanno vinto in due: il Novara e l’infanzia più fragile. Il torneo Amici dei Bambini, organizzato dall’Unione Sportiva Aldini Bariviera, si è concluso domenica 12 giugno con una grande festa di sport e solidarietà. Ad alzare la coppa sono stati i piccoli campioni della squadra piemontese. Ma a poter sorridere sono anche tanti bambini a rischio di abbandono e tante mamme in difficoltà che, grazie ai fondi raccolti dall’Aldini e devoluti a alla campagna Fame di Mamma di Ai.Bi., potranno trovare accoglienza e sostegno in una delle tante strutture di Amici dei Bambini in Italia.

Alla premiazione hanno partecipato, tra gli altri, l’ex campione del Milan Paolo Taveggia, di recente entrato nello staff di Aldini, l’ex bomber rossonero e della Nazionale Daniele Massaro, il candidato sindaco di Milano Stefano Parisi e, in rappresentanza di Ai.Bi., il consigliere Ermes Carretta e la testimonial della campagna Fame di Mamma Gaia Amaral.

Il campo non ha lasciato spazio a dubbi. I ragazzi del Novara si sono meritatamente aggiudicati il torneo, quest’anno riservato alla categoria Esordienti 2003. Dopo aver disputato anche i gironi eliminatori della manifestazione, i calciatori in erba del Novara hanno superato, nella giornata finale, anche i campioni in carica dell’Inter nei quarti, il Genoa in semifinale e il Brescia in finale. Il terzo e il quarto posto sono andati rispettivamente ai Grifoni e al Milan.

Entusiasta di questa XII edizione del torneo il presidente dell’Aldini Massimiliano Borsani. “Anche quest’anno abbiamo coinvolto circa 700 ragazzi di 28 formazioni giovanili – ha detto Borsani -. Ancora una volta la collaborazione con Ai.Bi., che prosegue ormai da molti anni, ci ha permesso di sostenere i progetti dell’associazione. Quello che possiamo garantire con la nostra iniziativa è una goccia nel mare di ciò che occorrerebbe per risolvere il problema dell’abbandono, ma per noi è importate sostenere e promuovere le attività di Ai.Bi.L’accoglienza, del resto, all’Aldini è di casa. La famiglia Borsani ha diversi sostegni a distanza da molti anni e Michele Invernizzi, responsabile dell’attività di base, è papà di 2 bambini adottati. Il calcio stesso è uno strumento di accoglienza. “Il pallone è assolutamente ‘democratico’ – ha spiegato il presidente dell’Aldini -: non distingue tra nazionalità, religioni o colori della pelle. Nella nostra società abbiamo ragazzi africani, cinesi, sudamericani…. E non abbiamo mai avuto problemi di integrazione. Se un bambino ci sa fare con il pallone, diventa subito un piccolo campione per i suoi compagni. Se è un po’ meno bravo, invece, c’è attorno a lui una squadra pronta ad aiutarlo, indipendentemente dalle sue origini. In questo, il calcio è una straordinaria agenzia educativa. Una consapevolezza che porta Borsani a lanciare una proposta innovativa per l’edizione 2017 del torneo. “Ci piacerebbe inserire anche una squadra composta da soli ragazzi adottati – ha annunciato -. Sarebbe un modo per dare maggiore risalto alla realtà dell’adozione”.

Soddisfatto, e non solo per il risultato sul campo, anche Alessandro Biscotti, responsabile dell’attività di base del Novara. “Quando attraverso il calcio si fa qualcosa di importante per gli altri – ha commentato durante la premiazione – si può essere entusiasti due volte e ci si rende conto di come lo sport sia un importantissimo strumento educativo”. Non a caso, la sua società è fortemente impegnata nel promuovere la crescita a 360 gradi dei suoi piccoli calciatori. “Il Novara regala borse di studio ai suoi giocatori – ha spiegato –, dai bambini ai ragazzi, che dimostrano buoni risultati sia a scuola che nello sport che nel comportamento sociale: in questo modo i ragazzi si sentono indotti a non trascurare nessuno di questi 3 aspetti”.