Roma. Il Consiglio dei Ministri approva il IV Piano Nazionale Infanzia: “Rilanciare l’adozione internazionale con l’attuazione di un sistema integrato pubblico – privato di accompagnamento delle coppie”

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Rilanciare l’adozione internazionale con l’attuazione di un sistema integrato pubblico-privato di accompagnamento delle coppie; rafforzare percorsi di accompagnamento e di sostegno appropriati e integrati nell’ambito dell’iter adottivo; superare la frammentazione dell’iter adottivo e la differenziazione dei percorsi di adozione nazionale ed internazionale.  E ancora promuovere il confronto con le associazioni familiari, gli enti autorizzati e gli ordini professionali interessati. Ciò anche alla luce della necessità di riordino e armonizzazione della legge 184/83 sulle adozioni con la legge 219/12 in materia di riconoscimento dei figli naturali e la legge 101/15 di ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996 in materia di responsabilità genitoriale.

Questi a grandi linee, tra gli altri, gli obiettivi del Piano nazionale di azione e interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016/2017 approvato il 10 agosto dal Consiglio dei Ministri. Il provvedimento – proposto dai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e per gli Affari Regionali e le Autonomie, Enrico Costa – definisce un panorama d’interventi a favore dei soggetti in età evolutiva ed è strumento di applicazione e implementazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo.

Il Piano dedica ampio spazio allo sviluppo del sistema di accompagnamento integrato (misto pubblico – privato) attraverso l’adozione dei POC (protocolli operativi regionali) predisposti con la partecipazione di rappresentanti dell’Autorità giudiziaria minorile, servizi socio sanitari, Enti autorizzati, scuola e associazioni Familiari) ponendo attenzione al sostegno a partire dalla fase dell’affidamento preadottivo, durante l’affidamento “a rischio giuridico di adozione” o “collocamento provvisorio”, fino alla fase post adottiva, con particolare attenzione alla fase adolescenziale.

Inoltre si parla di promozione di luoghi di confronto a livello nazionale regionale e locale (a cadenza regolare per favorire il dialogo tra amministratori e soggetti addetti ai lavori) della necessità di un rafforzamento dell’accessibilità della formazione,  e del sostegno da parte dei servizi socio assistenziali e sanitari previsti dalla normativa vigente per le coppie/famiglie adottive prima durante e dopo l’adozione, con particolare attenzione all’adozione di minorenni con disabilità o ultradodicenni, e all’accompagnamento durante la fase adolescenziale, prevedendone l’inclusione come uno dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (o sociosanitarie integrate).

Il piano non si dimentica del sostegno all’applicazione delle linee guida MIUR per “Favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” e la valorizzazione dei Protocolli di intesa adottati a livello locale tra servizi pubblici, scuola e terzo settore per l’iscrizione, l’inserimento e l’inclusione dei bambini adottati.

Infine, ma non meno importante, viene sottolineata l’importanza di un aggiornamento da parte degli Enti autorizzati delle tabelle costi dell’adozione internazionale, garantendo maggiore trasparenza sulla modalità di pagamento dei servizi per le adozioni internazionali in Italia e all’estero e il sostegno all’adozione, al post-adozione e all’affido familiare. 

Ma nel Piano non si parla solo di adozione: spazio anche sulle iniziative da mettere in campo per favorire l’ affidamento familiare dei minorenni non accompagnati, ovvero attraverso la piena attuazione delle linee guida nazionali in materia; definire, con accordi interistituzionali, procedure univoche sul territorio nazionale (che prevedano anche la partecipazione di rappresentanti di ONG accreditate) per la loro accoglienza a livello locale.