Milano. Entra nel vivo il progetto Daphne UE contro il bullismo nei centri di accoglienza di Romania, Bulgaria, Italia, Grecia e Francia

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Entra nel vivo il progetto transnazionale “BIC- Bullying in Institutional Care”, finanziato nell’ambito del programma Daphne, che vede come ente capofila Ai.Bi. Amici dei Bambini.

Da oggi, 17 al 21 ottobre, si incontrano nella sede di Ai.Bi, a Mezzano di San Giuliano Milanese 5 esperti per Paese (Romania, Bulgaria, Italia, Grecia e Francia) saranno impegnati nella formazione sulla  formulazione da parte di alcuni dei partner del nuovo metodo BIC che si concentrerà sui metodi “KiVa” e “No trap!” già validati.

KiVa è un programma anti-bullismo basato su dati di ricerca e sviluppato all’Università di Turku, Finlandia, con finanziamenti del Ministero dell’Educazione e della Cultura. L’efficacia del programma KiVa è stata dimostrata in un grande campione di studenti (randomized control trial). In Finlandia il KiVa è oggi adottato dal 90% delle scuole del Paese.

Il modello “NO TRAP! Non cadiamo tutti in trappola”, più adatto ai pre-adolescenti e adolescenti. Per il progetto europeo si sta elaborando una nuova metodologia BIC- bullying in institutional care riadattando alle strutture residenziali (comunità educative, comunità famigliari, comunità mamma-bambino) i due metodi già ampiamente sperimentati.

I professionisti formati saranno invitati a sperimentare per 10 mesi il modello appreso direttamente con i bambini che vivono nelle strutture residenziali di cura (case famiglia, comunità alloggio, istituti, orfanotrofi).

Il progetto è finalizzato alla prevenzione e alla lotta contro il bullismo nei centri per minori e prevede la presa in gestione dei casi più delicati.  Lo scopo del progetto è rendere i centri e gli istituti per minori di Italia, Francia, Grecia, Romania e Bulgaria, luoghi più sicuri.

Il programma BIC, si fonda su tre pilastri: personalizzazione del servizio con la definizione di una metodologia valida anti-bullismo per tutti i tipi di ambienti;  miglioramento delle competenze del personale al fine di raggiungere una profonda comprensione dei vantaggi di un approccio non coercitivo nella gestione concreta di situazioni di bullismo e  responsabilizzazione dei bambini ospiti dei centri con l’intenzione di attivare percorsi interni di “mutuo-aiuto” fra pari.

Il programma, che avrà una durata iniziale di 2 anni, prevede la formazione di 475 esperti e si rivolge a circa 600 bambini. Un team di operatori ed esperti per ogni Paese saranno formati sui nuovi metodi di BIC specifici: diventeranno  così a loro volta formatori del personale ad hoc. Insegnanti, funzionari e professionisti che operano nel settore delle centri per minori.

Alcuni dati sul bullismo. E’ un fenomeno in crescita, sia in Italia che in altri paesi europei.  Secondo i dati raccolti da Telefono Azzurro nel biennio 2013-2014, è stato possibile osservare che gli interventi dell’associazione che riguardano situazioni di bullismo e cyberbullismo sono passate  dall’8,4% del 2012, al 13,1% del 2013, per arrivare al 16,5% del 2014. La Regione Lombardia, sempre secondo i dati di Telefono Azzurro (2014), sembra essere la più colpita in Italia dal fenomeno del bullismo fra minori.