Siria. Ennesimo raid su ospedale pediatrico ad Aleppo: uccise 21 persone tra cui 5 bambini. Il Papa: “Imploro la fine delle violenze su innocenti”

ospedaleImploro la fine della violenza orribile di sanguinosi conflitti, che nessuna motivazione può giustificare o permettere“, in Iraq e Siria, contro “centinaia di migliaia di bambini innocenti, di donne e di uomini“, quando “nostri fratelli e sorelle cristiani, nonché diverse minoranze religiose e etniche sono purtroppo abituati a soffrire quotidianamente grandi prove”. Lo ha detto il Papa al patriarca Gewargis III della Chiesa assira a seguito dei nuovi attacchi che hanno colpito l’ennesimo ospedale ad Aleppo.

La Bbc riporta l’uccisione di almeno 21 persone nel bombardamento aereo di un ospedale pediatrico e di un centro di trasfusioni ad Aleppo est. Secondo il direttore dell’ospedale Bayan, citato dall’emittente britannica, nei raid sono state colpite anche delle ambulanze e tra le 21 vittime ci sono anche 5 bambini.

Prima della diffusione della notizia del raid sull’ospedale pediatrico, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) riferiva dell’uccisione di oltre 30 civili nei bombardamenti degli ultimi due giorni sui quartieri orientali della città assediati dalle forze governative e dove rimangono, secondo l’Onu, almeno 275mila civili. E fonti sul terreno, assieme all’Ondus, parlano di altri 20 civili morti in raid aerei su Batatbo, località tra Idlib e Aleppo, in una zona fuori dal controllo governativo.

Intanto come se ciò non bastasse, si è aggravata ulteriormente la situazione umanitaria: “I nostri depositi sono vuoti – ha dichiarato Aimmar Qadah direttore di al-Sham Humanitarian Foundation – non abbiamo più nulla da distribuire alle circa due mila famiglie che assistiamo”. Un portavoce del Programma alimentare mondiale (Pani) segnala che “l’ultima distribuzione di aiuti è avvenuta domenica scorsa”.

 

Sanità e cibo sono proprio i due “fronti” su cui interviene Ai.Bi, con il progetto di realizzazione di un ospedale pediatrico dentro la roccia e al riparo di attacchi aerei e bombe e con la distribuzione di ceste nella regione di Aleppo (per 1680 persone)  e voucher mensili (1572 persone) nella regione di Idleb. Distribuzione resa possibile anche grazie al partner locale Shafak.

Attività fondamentali per la sopravvivenza di una popolazione sempre più allo stremo e che ha bisogno oggi più di ieri del nostro aiuto.

Sono infatti iniziative che per durare nel tempo (nel caso delle ceste alimentari) o per “vedere la luce” (nel caso dell’ospedale pediatrico) hanno bisogno anche e soprattutto del supporto e sostegno di tutti.