Salerno, 3 dicembre. Terzo incontro di preghiera per adulti a favore dei bambini abbandonati nella chiesa S. Agostino

adozione8-300x215-1Come è difficile affrontare i problemi e le eventuali patologie dei figli accolti in adozione quando queste avversità si aggiungono al trauma di aver subito l’abbandono! Solo l’amore immenso che un genitore prova per i propri figli dà la forza di superare ostacoli così grandi. La fiducia che il Signore ha riposto nelle famiglie accoglienti chiamandole a essere genitori è al centro della riflessione che accompagnerà  la recita comunitaria del Santo Rosario in programma sabato 3 dicembre a Salerno. L’appuntamento per tutte le famiglie, anche quelle che non hanno ancora provato l’esperienza dell’adozione e dell’affido, è per le ore 19.30 nella chiesa di Sant’Agostino.

Si tratta del terzo incontro di preghiera per i bambini abbandonati inserito nel percorso formativo per gli adulti dell’unità pastorale Sant’Agostino – Santa Lucia. A partire dal mese di ottobre, infatti, la recita mensile del Santo Rosario – tradizionale appuntamento delle famiglie di Amici dei Bambini e de La Pietra Scartata – è entrata nel calendario delle attività proposte a tutta la comunità parrocchiale. Una decisione nata dalla proposta dei coniugi Maria ed Enrico Gallozzi, genitori adottivi di Ai.Bi., e del settore Adulti dell’Azione Cattolica dell’unità pastorale Sant’Agostino – Santa Lucia, di cui fanno parte gli stessi Gallozzi e altre famiglie che già da tempo partecipano agli incontri di preghiera organizzati da Ai.Bi. e La Pietra Scartata.

“L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di collaborazione tra la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno e Ai.Bi. Campania – spiega Antonella Spadafora, referente della sede salernitana di Amici dei Bambini – che prevede una serie di attività di promozione della cultura dell’accoglienza, tra cui gli incontri di spiritualità rivestono un ruolo fondamentale”.

L’appuntamento di sabato 3 dicembre con la recita del Santo Rosario proporrà una riflessione ispirata a un brano del Vangelo di Matteo (Mt 9,35-10,1.6-8). In esso l’evangelista narra come Gesù, chiamando i suoi discepoli e ordinando loro di rivolgersi “alle pecore perdute della casa d’Israele”, istituisce la Sua chiesa. Facendo questo, dà fiducia anche alle famiglie che costituiscono la comunità cristiana. Comprese quelle adottive e affidatarie. Queste, infatti, avendo conosciuto il male dell’abbandono, dedicano la propria vita ai figli che il Signore ha donato loro. Bambini abbandonati che spesso soffrono di malattie o infermità. Ma l’amore che due genitori accoglienti provano per lui, permette di superare qualsiasi ostacolo.