Griffini (Ai.Bi.): “Da Canzio mi sarei aspettato preoccupazione sullo sfacelo dell’adozione internazionale. Si pensa alle adozioni gay ma non a 5 milioni di coppie senza figli”

griffini-convegnoHa definito “un ennesimo colpo alle famiglie adottive e al superiore interesse del bambino” le recenti dichiarazioni del primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio in cui il magistrato auspicava l’approvazione di una legge che aprisse alle adozioni da parte delle coppie omosessuali. Intervistato lunedì 30 gennaio da Radio Cusano Campus, il presidente di Amici dei Bambini Marco Griffini ha sottolineato ulteriormente come la posizione di Canzio e lo sfacelo che ha colpito l’adozione internazionale negli ultimi 3 anni mettano sempre più in un angolo le famiglie adottive e dimentichino i bambini abbandonati.

Intervenendo nel corso della trasmissione Tag24, Griffini ha espresso tutto il suo rammarico. “Ci saremmo aspettati che un’alta carica della magistratura italiana ponesse l’accento sul disastro degli ultimi 3 anni dell’adozione internazionale – ha detto il presidente di Ai.Bi. – Invece pensiamo all’interesse di soli 569 figli di coppie omosessuali che dovrebbero essere regolarizzati, a fronte di  oltre 5 milioni di coppie sposate senza figli che potrebbero essere delle risorse per milioni di bambini abbandonati, se l’Italia avesse un minimo di attenzione per l’adozione internazionale, da sempre un fiore all’occhiello della nostra società”.

A Canzio che, secondo Griffini, ha parlato della necessità di una legge per l’adozione delle coppie gay “come se questo fosse il problema principale in questo Paese”, il presidente di Ai.Bi. ribatte che in Italia, oggi, ci sono ben altri problemi: non sappiamo per esempio quanti siano i minori fuori famiglia e, nonostante le leggi e le promesse, non c’è ancora una banca dati dei minori adottabili.”Queste sono le priorità di chi si mette davvero dalla parte dei bambini – mette in evidenza Griffini -. Invece parlare oggi di aprire alle adozioni gay vuol dire mettersi  dalla parte degli interessi degli adulti. Regolarizzare le adozioni gay vuol dire riconoscere la legalità dell’utero in affitto”.

Da 3 anni Ai.Bi. sta cercando di sensibilizzare  sulla situazione dell’adozione internazionale. “Sono state presentate più di 60 interpellanze sul problema della Cai, paralizzata e gestita da una sola persona – ricorda Griffini -. Lanceremo delle proposte innovative per riportare l’adozione internazionale all’interesse del legislatore, dei politici, della magistratura”. Oggi, infatti – ricorda Griffin -, un terzo delle coppie italiane non ha figli, ma vorrebbe averne. Lo dimostra il ricorso all’eterologa. “Che è un bluff – rivela il presidente di Ai.Bi. -: nel 2012 solo il 18%  dei trattamenti di fecondazione assistita ha avuto successo. Per tutte le altre coppie l’adozione internazionale diventa giustamente la possibilità di avere dei figli”.

Ai.Bi. sta cercando di non fare cadere nel vuoto il grido del bambino abbandonato. “Quello che fa più male – conclude Griffini – è l’insensibilità delle istituzioni davanti ai minori abbandonati e alle famiglie”.

 

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