Regione Emilia Romagna a caccia di gameti per l’eterologa: “Non ci sono donatori in Italia, dobbiamo acquistare all’estero”

tommaso-foti-922x535Comprare gameti all’estero fino a quando la donazione di spermatozoi e ovociti non diventerà una pratica diffusa anche in Italia. Questa la soluzione scelta dalla Regione Emilia Romagna per garantire la fecondazione eterologa a tutti i suoi cittadini che la richiedono. Una scelta che, secondo le stime, dovrebbe costare non meno di 400mila euro all’anno alle casse regionali, e quindi ai cittadini. Le spese e le modalità di sostegno all’eterologa da parte della giunta dell’Emilia Romagna sono state oggetto di un’interrogazione presentata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, a cui ha risposto l’assessore alle Politiche per la Salute Sergio Venturi.

Nella sua istanza, Foti evidenzia come l’attuale disponibilità di gameti non consente di soddisfare le richieste di tutte le coppie che vogliono ricorrere alla fecondazione assistita eterologa”. Pertanto, la Regione Emilia Romagna ha deciso di reperire gameti da banche estere. In Italia, ricorda il consigliere di Fratelli d’Italia, “la donazione di spermatozoi o di ovociti è ammessa soltanto da parte di donatori non pagati, mentre in altri Paesi detta ammissione è aggirata attraverso il riconoscimento al donatore di una sorta di ‘rimborso spese’ che, di fatto, può prefigurarsi come una remunerazione indiretta per il donatore. Ogni confezione di ovociti prevede un rimborso alla banca fornitrice di 2mila-2.500 euro per le spese di trasporto e per i costi sostenuti per lo svolgimento delle analisi e degli esami necessari. A partire da queste cifre, Foti calcola che il fabbisogno annuale per l’Emilia Romagna, pari a 150 confezioni di ovociti dall’estero, comporterebbe una spesa di 400mila euro annui. Inoltre, la Regione ha promosso anche una campagna di sensibilizzazione e informazione, a cura del Servizio sanitario locale, per la donazione di gameti.

Alla luce di questo, il consigliere regionale chiede quindi alla giunta quali siano stati i costi per la campagna informativa e se il governo regionale “non ritenga che l’acquisto di gameti da banche specializzate mal si concilia, o non si concilia affatto, con i tagli lineari decisi dal Governo ai trasferimenti sanitari, che non soltanto mettono a rischio i Livelli Essenziali d’Assistenza, ma riducono la lista delle prestazioni esenti dal pagamento del ticket e ciò mentre peggiora progressivamente la situazione economica in cui versano le famiglie italiane”.

A Foti risponde l’assessore Venturi che rende noto come il finanziamento a sostegno della campagna informativa sia ammontato a 14mila euro e come la giunta regionale ritenga che “a causa della carenza di donatori volontari presenti sul territorio, il reperimento dei gameti all’estero è, al momento, l’unica via praticabile per poter garantire la Pma eterologa. L’approvvigionamento dall’estero dovrebbe essere solo una modalità transitoria (…) fino a quando la donazione di gameti non diventerà pratica diffusa sul territorio nazionale”. Cosa che però non risolverebbe del tutto il problema dell’onere economico a carico dei cittadini. “Anche il reclutamento di nuovi donatori – sottolinea Venturi – prevede comunque dei costi da parte del Servizio sanitario regionale, relativi agli esami strumentali, genetici e di laboratorio (…), nonché i costi relativi al trattamento per il reperimento dei gameti”.