adozione internazionale #unbeneXtutti se la Kafala sarà recepita nel nostro ordinamento

Adozione internazionale. #unbeneXtutti se la Kafala anche in Italia saprà garantire i diritti dei minori abbandonati di fede musulmana

Oltre alla richiesta del bonus adozioni, uno dei ‘frutti’ della Conferenza di Roma del 15 febbraio scorso è stata anche la richiesta al mondo politico-istituzionale di rilancio e di promozione di nuove forme di accoglienza dei minori abbandonati

Tra queste, rientra pienamente il riconoscimento della Kafala, l’istituto di diritto islamico che accomuna gli ordinamenti giuridici ispirati agli insegnamenti del Corano e che, nei Paesi di fede musulmana, sostituisce l’adozione

adozione internazionale, #unbeneXtutti se la Kafala sarà recepita nel nostro ordinamentoIl rilancio dell’adozione internazionale nel nostro Paese non può prescindere dal sostegno alle coppie attraverso un ‘bonus adozioni’ che compensi, almeno sotto il profilo economico, lo sforzo che i coniugi che scelgono il percorso adottivo compiono fino alla conclusione dell’iter di adozione: è quanto emerso in modo chiaro dalla Conferenza ‘Adozioni internazionali: un bene per tutti’, svoltasi lo scorso 15 febbraio in Senato, a Roma e nel corso della quale i portavoce di 20 Enti Autorizzati hanno incontrato il mondo politico alla vigilia elettorale, per chiedere un aiuto concreto per garantire il futuro al sistema-adozioni in Italia.

Ma in chiave prospettica, oltre all’aiuto ‘emergenziale’ dato dal bonus per l’adozione internazionale, ci sono altre opzioni che rilancerebbero in modo significativo l’accoglienza dell’infanzia abbandonata nel nostro Paese: tra queste, spicca il riconoscimento normativo della Kafala, la ‘grande dimenticata’ dalle istituzioni nazionali negli ultimi anni.

Per Kafala s’intende l’istituto di diritto islamico che accomuna gli ordinamenti giuridici ispirati agli insegnamenti del Corano e che, nei Paesi di fede musulmana, sostituisce l’adozione. Il nostro Paese ha ratificato, nel 2015, la Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minori che, tra le varie forme di tutela, prevede anche la Kafala. Ma al momento della ratifica, il nostro Parlamento ha stralciato proprio gli articoli relativi alla Kafala, rinviandone il dibattito a una fase successiva e lasciando, di fatto, la questione in sospeso.

Una mancanza di volontà politica che ha impedito, fino ad oggi, il riconoscimento di questa forma di accoglienza. Il risultato? Negli anni, la maggior parte delle domande di visto per ricongiungimento familiare avanzate nell’interesse di minori in Kafala è stata respinta dalle autorità italiane, violando il principio di uguaglianza e penalizzando i minori provenienti da Paesi di fede islamica. Discriminazione che colpisce anche le coppie (miste o con uno dei componenti originario di un Paese islamico) che fanno richiesta di Kafala.

Se, quindi, il mondo politico ha davvero l’interesse a rilanciare forme di sostegno ai minori senza famiglia nel nostro Paese, non potrà mancare – tra i primi provvedimenti della nuova legislatura – quello che riconosce e recepisce finalmente, tra le varie forme di tutela, anche la Kafala.