Migranti. Giornata in memoria delle vittime del naufragio a Lampedusa. Cinque anni d’impegno di Ai.Bi. per i profughi che arrivano in Italia

Erano state 368 le vittime che nel 2013 persero la vita su una delle tante ‘carrette del mare’ sulla quale erano saliti per sfuggire a guerre, persecuzioni e povertà 

Amici dei Bambini ricorda quella tragedia rafforzando l’impegno e la concretezza dei suoi servizi a misura di famiglia, destinati ai profughi in fuga che riescono a raggiungere le nostre coste. Dove finisce l’incubo di morire in mare e inizia quello di non sapere dove andare e da chi essere sostenuti

Migranti. Oggi la giornata in memoria delle vittime di LampedusaSi celebra oggi la Giornata in memoria delle vittime che cinque anni fa a Lampedusa persero la vita in mare, a causa del naufragio della ‘carretta’ natante sulla quale erano saliti lasciandosi alle spalle le sponde dell’Africa, migranti in cerca di una vita migliore, in fuga da guerra, povertà e morte. Proprio ciò che, invece, i 368 naufraghi rimasti sott’acqua in quel drammatico 3 ottobre 2013, hanno dovuto sperimentare sulla loro pelle.

Una data che non può non interrogare quanti, da tempo, si chiedono se non vi siano soluzioni alternative a questi ‘viaggi della speranza’. E che Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini oggi vuole ricordare ponendo l’accento sui servizi ‘family friendly’ che ha creato per dare risposte concrete ai bisogni dei profughi e delle famiglie straniere che raggiungono le nostre coste e le nostre città. Spazi e servizi pensati e gestiti per accogliere, sostenere, ridare speranza e sorriso a chi arriva con il dolore e la paura di non sapere se riuscirà a farcela.

Tutto ha inizio esattamente da quel giorno ‘fatale’: dopo l’accorato appello lanciato proprio a Lampedusa da Papa Francesco, immediato è l’avvio da parte di Ai.Bi. della Campagna ‘Bambini in Alto Mare’ (BAM), in quello stesso mese del 2013, proponendo l’accoglienza familiare come la migliore possibile per i minori stranieri non accompagnati. In breve tempo sono state raccolte più di 2.200 adesioni da parte di famiglie presenti su tutto il territorio italiano, che a vario titolo si sono messe a disposizione: come famiglie affidatarie, famiglie di prossimità, volontari o sostenitori del progetto. Nel periodo di maggiori arrivi, in accordo con il Comune di Messina, è stato istituito un Centro di Prima Accoglienza Msna (minori stranieri non accompagnati) che, in un anno di apertura, ne ha accolti 100, mandandone in affido familiare 17.

Con il susseguirsi degli sbarchi di migranti e notando la promiscuità con cui venivano accolti i minori soli e le famiglie con bambini piccoli, Amici dei Bambini ha progettato servizi specialistici come la ‘Casa di Pinocchio’, una comunità educativa per minori specializzata in accoglienza di MSNA e, in accordo con la Prefettura di Milano, sono stati aperti tre centri di accoglienza speciali per famiglie migranti: ‘La Tenda’, ‘Casa Gaia’ e ‘Casa Padre Mario’.

Ad oggi, Ai.Bi. ha accolto presso i propri centri di accoglienza 138 persone, di cui 56 bambini, 12 dei quali nati sotto lo sguardo degli operatori… Un lavoro in primis di cura delle ferite esteriori (la maggior parte delle donne sono tutte vittime di violenza), ma pure di quelle interiori: le loro storie raccontano i motivi della partenza e del perché rischiare la vita è preferibile alle condizioni dei loro Paesi di origine.

Dopo di ciò, i servizi creati da Ai.Bi. prevedono l’accompagnamento delle famiglie di profughi all’autonomia con corsi di lingua, di professionalizzazione e altre iniziative, curando contemporaneamente lo sviluppo dei loro figli.

Nella ‘Casa di Pinocchio’, invece, sono stati accolti 14 minori stranieri non accompagnati, portati fino alla maggiore età attraverso l’insegnamento della lingua, l’acquisizione del titolo di studio di licenza media, percorsi professionalizzanti, integrazione sul territorio e avviamento all’autonomia.

Ma Ai.Bi. è stata attiva anche a Bolzano nella ‘calda’ estate del 2016, durante la quale la frontiera con l’Austria vedeva i respingimenti di famiglie con bambini piccoli. L’attivazione di ludoteche e di una rete di volontari ha alleviato le asperità vissute dai profughi. L’impegno e il supporto concreto nei riguardi di chi raggiunge le città del nostro Paese senza un soldo in tasca e con tante sofferenze sulle spalle e interrogativi nella testa, per Amici dei Bambini, continua. Oggi, probabilmente, è il giorno più giusto per ricordarlo.