Marocco: Badr, piccolo orfano ci lascia e le parole non riescono neanche a comporre un titolo

Adozione a Distanza. Solo un disegno è tutto quanto ci rimane di Badr: la sua casa (l’orfanotrofio), la bandiera marocchina (la sua patria tanto cara), fiori, palme, sole (tipici del Marocco), cuori a raffigurare l’amore e una sorta d’arcobaleno sulla casa …  Questo è l’ultimo ricordo di sé che Badr ha potuto donarci. 

 

Sono muri, talvolta freddi, ruvidi e senza colore, dove questi bambini hanno riposto i limiti del loro mondo e che comunemente vengono denominati Istituti o orfanotrofi.

Luoghi dove operatori e volontari si prendono cura, come possono, di ogni bambino accolto, ma manca  il pezzo più importante per completare l’immenso puzzle di un figlio: LA FAMIGLIA.

L’unica a poter offrire la protezione e l’amore necessario affinché ogni bambino si senta figlio e possa crescere e diventare un adulto sereno. Ed è per questo che grazie all’adozione a distanza e agli interventi di cooperazione internazionale operiamo quotidianamente negli istituti del Marocco e di altri Paesi del mondo per offrire maggior protezione e tutela ai bambini accolti e impegnandoci affinché possano rientrare in famiglia come FIGLI.  Nonostante tutti gli sforzi, a volte sopraggiungono imprevedibili e tragiche fatalità ad un destino già provato e segnato da un infanzia senza riferimenti familiari.

Con dolore e rammarico Martedì mattina gli operatori dell’adozione a distanza di Amici dei Bambini leggono una mail di Daniela, loro collega e referente del Marocco:

“Cari colleghi purtroppo questa notte il piccolo Badr è morto con un colpo di sedia alla testa durante un tentativo di rapina all’interno dell’orfanotrofio dove viveva: la Dar Al Atfal Al Ouafae di Fes. E già in queste ore dopo questa tragedia viviamo del suo ricordo, dei suoi sorrisi e della sua gran voglia di vivere nella speranza di diventare un giorno un figlio. E mentre vi scrivo guardo sulla mia scrivania, accanto alla tastiera del pc, il suo ultimo disegno. Sì, questo disegno lo ha fatto Badr qualche giorno fa: la sua casa (l’orfanotrofio), la bandiera marocchina (la sua patria tanto cara), fiori, palme, sole (tipici del Marocco), cuori a raffigurare l’amore e una sorta d’arcobaleno sulla casa…  Questo è l’ultimo ricordo di sé che Badr ha potuto donarci. 

Ieri un destino beffardo se l’è portato via, insieme alla sua giovinezza, alla spensieratezza dei suoi anni, ai suoi sogni. 

Badr aveva solo 14 anni, era un bambino gentile, affettuoso, gioioso… amava la vita, era bravo a scuola, era il migliore dei suoi fratelli del centro, in francese. Da grande avrebbe voluto fare l’insegnante!!!
Mi si strugge il cuore a pensare che i suoi sogni siano stati infranti per sempre… che la sua vita, iniziata con un abbandono, sia già finita e nel peggiore dei modi!
Questo mondo è malato… spero solo che il mondo che lo aspetta sia molto più bello e pieno di gioie e serenità! Riposa in Pace piccolo Badr”

Dopo la lettura di questa mail nessuno dei desk ha parlato, nessun commento, solo scambi di sguardi silenti ed emozionati. 

Chiedersi “perché?” avrebbe la banale risposta “è stata una fatalità”, chiedersi  “perché anche questo” ad un bambino che non ha mai conosciuto l’amore e non ha mai assaporato un abbraccio di una famiglia farebbe paura!  Sì, la paura di non saper rispondere, la paura di non trovare sillabe giuste che possano comporre parole plausibili.

Non vi chiediamo di porvi la stessa domanda ma solo di continuare a credere che “ c’è” una possibilità per regalare un futuro migliore ai tanti bambini come Badr: non smettere mai di aiutarli e di sostenerli!