Adozione internazionale. La Via della Seta tra Italia e Cina passa anche dai bambini

Un’adozione internazionale nella Repubblica Popolare in sole tre settimane? Con Ai.Bi. bello e possibile.

Partire per accogliere quel figlio tanto atteso e, dopo sole tre settimane di permanenza nel Paese straniero d’origine del bimbo, tornare con lui tra le braccia. È questa la positiva esperienza recentemente vissuta da cinque famiglie che, con Ai.Bi. – Amici dei Bambini, hanno scelto di adottare nella Repubblica Popolare Cinese. La Via della Seta, insomma, passa anche dalle adozioni. Che, in Cina, funzionano con più efficienza che altrove. Nel caso specifico di Ai.Bi. grazie anche all’esperienza e alla serietà del suo personale e dei volontari.

Tutte le famiglie infatti, tranne una, sono rimaste in Cina per tre settimane, dove si sono recate con un viaggio unico. Viaggio che, di prassi, prevede prima una sosta nella provincia di destinazione e poi una permanenza a Pechino. “In 10 anni– spiega Cristina Legnani di Ai.Bi. – non mi è mai capitato che si prolungasse il viaggio. Per nessun motivo. Inoltre dal sito dell’ente preposto, il CCCWA, si possono scaricare schede dettagliate, foto e spesso video dei bimbi. Potendo definire noi la partenza, è inoltre possibile e molto frequente che le coppie partano in gruppo, condividendo così un’esperienza unica, ma anche fonte di ansie e paure. In più persone la paura spesso passa”.

Le coppie godono inoltre di un accompagnamento personalizzato: Ai.Bi. mette a disposizione il volontario espatriato italiano che le accompagna, anche nelle faccende quotidiane come fare la spesa, sia in Provincia che a Pechino. In caso di compresenza di più coppie, il volontario ne segue solo una ovviamente, ma sulle altre Province si cercano, grazie all’aiuto del BLAS, guide esperte di adozioni internazionali parlanti italiano o inglese. Nel periodo di Pechino inoltre, sempre con Ai.Bi., i bambini vengono visitati dalla pediatra che raggiunge le famiglie in albergo per una visita accurata in camera. Non mancano, durante il viaggio, gite per conoscere anche la Cina, terra natia dei bimbi.

Rispetto ad alcuni altri Paesi con i quali sono in essere accordi per le adozioni internazionali come la Russia (che prevede tre viaggi dove, tra il primo e il secondo, possono passare addirittura sei mesi), la Bulgaria (due viaggi con un intervallo di circa quattro mesi), la Moldova (anche qui tre viaggi) o il Brasile e altri paesi del Sudamerica con permanenze anche di 60 e più giorni la Cina dovrebbe essere un modello da seguire nella adozione internazionale.