Bolivia. Grazie al sostegno a distanza Angela ritrova la sua mamma

Angela aveva solo due mesi di vita quando sua madre, a causa di ristrettezze economiche, decise di lasciarla alle cure dell’istituto. Oggi grazie ad Ai.Bi. e al sostegno a distanza potranno ricominciare una nuova vita assieme.

Accade spesso che, a fin di bene, vengano commesse azioni di cui ci si pente, prima o poi. Tra queste tristi vicende vi è anche quella di Angela, ritrovata in fasce davanti l’ingresso di un’abitazione e portata alla Casa di Accoglienza Virgen de la Esperanza, a La Paz, in Bolivia.
Un mese più tardi una giovane adolescente si presentò in tribunale, affermando di essere la madre di Angela. La ragazza aveva spiegato che non aveva le risorse economiche per crescere una figlia ma si era pentita amaramente della decisione presa ed era pronta a riabbracciare sua figlia.

Non avendo documenti che potessero provare il legame tra lei ed Angela, non restava che confermare la maternità con un test del DNA. In Bolivia, tuttavia, questa procedura ha delle tempistiche molto lunghe. In attesa del risultato, gli sforzi di Ai.Bi. attraverso il programma di sostegno a distanza hanno permesso alla giovane mamma di trovare un lavoro dignitoso e dunque rendersi più indipendente.
Fortunatamente, le belle notizie non erano finite: il test del DNA ha confermato il rapporto di maternità e molto presto, grazie al progetto “Piccoli Angeli” e all’aiuto ricevuto attraverso il sostegno a distanza di Ai.Bi., mamma e figlia potranno vivere insieme e recuperare il tempo perduto.

Grazie a chi lotta contro l’abbandono minorile, come i sostenitori a distanza di Ai.Bi. e lo staff della Casa di Accoglienza Virgen de la Esperanza, la storia di Angela e sua mamma è diventata una storia di dignità, amore e perdono. Insomma, una storia a lieto fine che per tanti altri bambini sarà possibile solo attivando un sostegno o un’adozione a distanza.