Ucraina. Adottare i bimbi “parcheggiati” a Kiev. Adesioni alla proposta di Carlo Giovanardi

Anche l’ex parlamentare Eugenia Roccella, Pietro Ardizzi (Adozione 3.0) e Massimo Gandolfini (Family Day) sostengono la proposta dell’ex ministro. Da Quagliariello (IDeA) un’interrogazione

Una mamma e un papà italiani per i bimbi partoriti grazie all’utero in affitto e “intrappolati” in un albergo di Kiev, in Ucraina, a causa del lockdown per il Coronavirus, che non ha consentito ai loro genitori-acquirenti di andarli “a ritirare”. La proposta, per risolvere questa inquietante situazione, è arrivata in primo luogo dall‘ex ministro e presidente della CAI – Commissione Adozioni Internazionali, Carlo Giovanardi. “L’Italia – aveva scritto Giovanardi in una nota – si faccia carico di una proposta perché i neonati parcheggiati a Kiev, o altri che si trovano nelle stesse condizioni nei pochi paesi del mondo che ancora consentono la pratica ignobile dell’utero in affitto, vengano dati in adozione o nel paese in cui sono stati partoriti o tramite l’adozione internazionale”.

Alla sua proposta hanno fatto seguito le adesioni di diversi esponenti del mondo dell’associazionismo e non solo. Scrive su L’Occidentale, Eugenia Roccella, giornalista e già parlamentare e sottosegretario di Governo: “Il video girato a Kiev da un centro che si occupa di maternità surrogata (…) l’abbiamo visto in tanti. Quei bambini depositati in un hotel, nell’attesa che le persone che li hanno commissionati e pagati li vengano a prendere, sono uno spettacolo angosciante. La giovane che nel filmato illustra la situazione assicura che sono accuditi con attenzione, e non ne dubitiamo, ma è un colpo al cuore vederli così esplicitamente trattati da oggetti, anche se di valore. Oggetti in vetrina, abbandonati dagli acquirenti che non possono venire a ritirarli, e non c’è nessuno spedizioniere, nessun Deliveroo che possa fare la consegna a domicilio“. Parole forti, come è giusto che sia di fronte a un tale “spettacolo”.

“Carlo Giovanardi – ha poi proseguito la Roccella – ha lanciato (…) una proposta a cui aderisco pienamente, quella di trovare subito per loro una famiglia, un padre e una madre, tramite l’adozione internazionale. (…) Quale sia il miglior interesse di quei bambini appare chiarissimo a chiunque: uscire al più presto da una situazione di abbandono e essere affidati alle cure di una mamma e un papà. (…) chiediamo al ministro della famiglia Bonetti di attivarsi, di dichiarare la sua disponibilità a risolvere il problema. Ci sono migliaia di coppie italiane che attendono un bimbo, trovare una famiglia per quei 46 bimbi è facilissimo. E se è vero che in Ucraina ci sono alcune centinaia di bimbi in queste condizioni, solo con un’iniziativa internazionale si può cercare di risolvere la situazione”.

Lo stesso organo di stampa, L’Occidentale, ha lanciato dalle sue colonne un appello al Governo per una mobilitazione nei confronti dell’esecutivo ucraino per risolvere la situazione. Comunque, a proposito di adozione internazionale, alla proposta ha aderito anche la cabina di regia “Adozione 3.0”, che riunisce gli enti italiani autorizzati. “Condividiamo la proposta che, grazie all’adozione internazionale, questi bambini possano trovare una propria famiglia. La solidarietà e la volontà di accoglienza delle famiglie italiane sono note. Sarebbe assolutamente positivo se il Governo si impegnasse in tal senso, contrastando una pratica illegale“, ha commentato il portavoce proprio di “Adozione 3.0”, Pietro Ardizzi.

Adottare i bimbi in Ucraina: un’interrogazione parlamentare da Quagliariello (IDeA)

Anche Massimo Gandolfini, presidente dell‘associazione Family Day – Difendiamo i Nostri Figli, ha voluto esternare il proprio sostegno alla proposta: “La vergognosa situazione di Kiev non può lasciare indifferenti le istituzioni italiane – ci uniamo quindi all’appello di chi ha chiesto che il Governo si adoperi affinché questi bambini trovino una mamma e un papà adottivi”. Il senatore Gaetano Quagliariello (presidente di IDeA – Popolo e Libertà) , invece, ha presentato una dura interrogazione parlamentare, chiedendo ai ministri degli Esteri e della Famiglie del Governo Conte: “se non ritengano di intervenire nell’ambito delle proprie competenze, anche per il tramite delle rappresentanze diplomatico consolari, al fine di verificare la lista dei cittadini italiani che si sono rivolti alla clinica Biotexcom, al fine di notificare loro i reati commessi; se non ritengano di diffidare le rappresentanze diplomatico consolari dall’assistenza nelle pratiche di autorizzazione al varco delle frontiere in favore dei cittadini italiani che risultino clienti della clinica Biotexcom; se non ritengano di avviare opportune interlocuzioni con lo Stato ucraino al fine di concorrere ad assicurare a questi bambini,, nel rispetto delle nostre leggi e di quelle sulle adozioni internazionali, di ricevere una regolare adozione nel tempo più rapido possibile; se non ritengano di avviare un’indagine accurata rispetto a casi analoghi che vedano rispettivamente coinvolti cittadini italiani e cliniche che gestiscono la maternità surrogata in altri Paesi del mondo, al fine di prevenire la violazione della legge italiana vigente in materia”.