Didattica a distanza. Un bonus da 500 euro per l’acquisto di PC e tablet. L’Europa dice sì

Lo conferma il ministro dell’Innovazione Paola Pisano. Arriverà dopo l’estate. Con la banda ultra-larga per 37mila istituti

La didattica a distanza, per le famiglie, in questo strano 2020 segnato dalla pandemia di Coronavirus, è stata un bel problema. Così, dopo l’estate, arriverà un bonus dal Governo di 500 euro per l’acquisto di pc e tablet. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Innovazione Paola Pisano. La misura è stata infatti approvata, nell’ambito del Recovery fund, dalla Commissione europea, che, come ha spiegato il ministro al Corriere della Sera “ha riconosciuto la legittimità del regime di aiuto che permetterà alle famiglie con reddito ISEE inferiore ai 20mila euro di poter beneficiare, dopo l’estate, di un voucher fino a 500 euro: per accedere a servizi di connettività e disporre di un tablet o un personal computer. Questa è solo la prima fase delle misure di sostegno del Comitato banda ultra-larga da me presieduto. Abbiamo deliberato un pacchetto che prevede complessivamente 1.150 milioni di euro di contributi a favore di imprese e famiglie”.

Nel frattempo prosegue l’impegno per far giungere la banda ultra-larga alle scuole. “Dobbiamo connettere al più presto tutto il territorio – ha proseguito il ministro – da Nord a Sud, dalle aree interne alla costa, e impiegando sia la fibra sia la tecnologia mobile. Per la connettività delle scuole il Comitato banda ultra larga che presiedo ha sbloccato 400 milioni di euro. Serviranno a 37mila istituti che verranno dotati di banda ultra-larga. E la rete unica aiuterà a far uscire il nostro Paese da questa condizione con ancora troppe zone irraggiungibili via internet”.

Sempre relativamente alle famiglie, l’impegno è quello di rendere il rapporto con la pubblica amministrazione più semplice attraverso l’utilizzo di smartphone e tablet. Che sono tutt’altro che poco diffusi. “Nel nostro Paese – ha infatti continuato il ministro – abbiamo più smartphone che tv. Non servono telefoni di ultima generazione per utilizzare l’applicazione ‘Io’. Lo smartphone è uno strumento con cui tutti ormai abbiamo consuetudine. L’obiettivo è renderlo il mezzo prevalente di accesso ai servizi online della pubblica amministrazione”.