La scuola secondo Draghi: “La Didattica a Distanza non può non creare disagi ed evidenziare diseguaglianze”

“Tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche su diverse fasce orarie, e recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno”.

 “La diffusione del Covid ha provocato ferite profonde nelle nostre comunità, non solo sul piano sanitario ed economico, ma anche su quello culturale ed educativo. Le ragazze e i ragazzi hanno avuto, soprattutto quelli nelle scuole secondarie di secondo grado, il servizio scolastico attraverso la Didattica a Distanza che, pur garantendo la continuità del servizio, non può non creare disagi ed evidenziare diseguaglianze”.

 Queste alcune  delle parole pronunciate da Mario Draghi nel discorso al Senato di mercoledì 17 febbraio.

Il Presidente del Consiglio inserisce tra le priorità per la ripartenza i giovani e la scuola, delineando per l’istruzione una road map che tocca diversi punti, tra i quali l’orario scolastico, la valorizzazione degli Istituti tecnici superiori, l’attenzione alla formazione dei docenti, il tutto senza dimenticare la sicurezza.

 Tornare rapidamente a un orario scolastico normale

 “Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normaleanche distribuendolo su diverse fasce orarie – ha sottolineato Mario Draghi– ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà. Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale, allineare il calendario alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta all’inizio della pandemia”.

 Decisivi sono i dati che il Presidente del Consiglio cita nel suo discorso: su 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo il 61,2% ha avuto assicurato il servizio didattico attraverso Dad.

 Si aprono quindi le ipotesi di come potrebbe avvenire la messa in opera di questo programma: attraverso la possibilità di organizzare le lezioni anche in orario pomeridiano, nel fine settimana o proseguendo le giornate scolastiche anche nel mese di giugno?

 Allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni

Investire sulla formazione del personale docente è un’altra delle priorità del governo Draghi, come anche riservare una particolare attenzione agli ITIS, istituti tecnici superiori con l’obiettivo di “allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni”.

 In Francia e in Germania, ad esempio – continua Draghi – questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo”.

 E gli ITIS sono veramente una risorsa da valorizzare se, come evidenzia il Presidente del Consiglio “È stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale”.

 “Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 md agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia – spiega il Presidente del Consiglio – Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate”.