Allarme: cosa succede ai “nostri” adolescenti? Due suicidi e un altro tentato il primo giorno di scuola

Due adolescenti di 15 anni sono morti, a Milano, gettandosi dalla finestra. Un’altra ragazzina di 12 anni è gravissima. Tre suicidi, otentati tali, avvenuti il primo giorno di scuola. Segnale drammatico di un malessere cresciuto dopo i lunghi mesi di lockdown

Il primo giorno di scuola, per tutte le famiglie in cui sono presenti bambini e ragazzi, non è mai un giorno “normale”: perché è un giorno che segna un cambio nelle abitudini quotidiane; che stabilisce un “prima” e un “dopo”; che è fonte di gioia per tanti, ma anche di ansia e, a volte, vere e proprie difficoltà.
Quest’anno, per tre famiglie, il primo giorno di scuola si è trasformato in una tragedia: tre ragazzi, infatti, hanno deciso, proprio in questo giorno, di suicidarsi. Due quindicenni, purtroppo, sono morti. Una dodicenne, invece, si è salvata, anche se è ricoverata in gravissime condizioni.

I tre suicidi di adolescenti il primo giorno di scuola

I tre episodi si sono verificati tutti nel milanese e apparentemente non ci sono collegamenti tra di loro, se non un’assurda coincidenza e la concomitanza con l’inizio della scuola.
La prima tragedia si è consumata la mattina presto, in un paese nell’hinterland a nord di Milano. A gettarsi dal settimo piano è stata una giovane di 15 anni. Poco dopo, un analogo episodio è avvenuto in un appartamento in una zona a nord della città, dove una ragazzina di 12 anni si è gettata dal quarto piano. Subito soccorsa, è ora in rianimazione all’ospedale Niguarda di Milano.
Nel pomeriggio, infine, sempre a Milano, un ragazzo di 15 anni si è gettato anch’egli dal dodicesimo piano perdendo la vita praticamente sul colpo.

Per tutti e tre i casi non si conoscono le motivazioni che hanno spinto i ragazzi a compiere questo gesto; solo per uno dei tre – riporta Milano Today – è stata già aperta un’inchiesta a carico di ignoti per istigazione al suicidio. Quello che rimane è lo sgomento per un gesto già di per sé terribile, che diventa ancor più doloroso quando coinvolge ragazzini. Tre, a distanza di poche ore uno dall’altro.
Impossibile non collegare gli episodi all’inizio della scuola, a quel momento normalmente tanto atteso, che i lunghi mesi di isolamento hanno evidentemente trasformato in una montagna da scalare.

Il cordoglio del Ministro Bianchi e l’allarme dell’Ospedale Bambin Gesù

Il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto nella puntata della trasmissione tv Porta a Porta, ha espresso tutto il suo rammarico, sottolineando come i ragazzi abbiano vissuto un periodo di “grande sbandamento” legato alla pandemia. “Mi auguro – ha aggiunto, come riporta anche Orizzonte Scuola  – che il nostro Paese possa riprendere una vita in cui il senso della vita viene condiviso in famiglia. Dobbiamo essere vicini a tutti coloro con cui condividiamo la nostra vita. La scuola deve essere in grado di recuperare quel senso di socialità che parte dal rispetto di tutti e di se stessi. C’è da ricostruire un senso della vita in molte generazioni. La scuola deve essere ricostruita ripartendo dai valori della vita”.

Quanto la situazione sia drammatica lo dimostra anche un comunicato dell’Ospedale Bambino Gesù rilanciato pochi giorni fa dall’Ansa. A gennaio 2021, durante la seconda ondata pandemica, – si legge nel comunicato del nosocomio romano – il 63% delle consulenze è stato effettuato per ideazione suicidaria e tentativo di suicidio (rispetto al 39% del gennaio 2020), con un conseguente aumento delle ospedalizzazioni per le stesse problematiche che sono passate dal 17% nel gennaio 2020 al 45% del totale nel gennaio 2021. I comportamenti autolesivi (soprattutto lesioni da taglio) sono stati rilevati nel 52% dei ricoveri di gennaio 2021, in aumento rispetto al 29% dell’anno precedente”.

Una situazione drammatica, le cui conseguenze, purtroppo, possono arrivare a quello che è successo il primo, terribile, giorno di scuola a Milano.