Friuli Venezia Giulia: sottoscritto il POC

E’ stato firmato venerdì scorso a Trieste il POC (Protocollo Operativo Coordinato) un protocollo in materia di adozioni internazionali che si pone l’obiettivo di creare un sistema integrato e coordinato in grado di svolgere un’efficace azione di sostegno e accompagnamento sia ai minori che cercano una nuova famiglia, sia alle coppie le quali, con scelta libera e responsabile, si offrono per adottare un bimbo straniero.

La firma del POC da parte della Regione Friuli Venezia Giulia si va così ad aggiungere a quella di altre 5 regioni italiane che hanno già sottoscritto questo protocollo: Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana.

Il documento e’ stato condiviso tra i diversi attori che operano in questo delicato settore: in primis la Regione che, come ha detto l’assessore alla Salute e politiche sociali, Vladimir Kosic, era chiamata a stimolare la nascita di una rete di servizi, che possano operare in sinergia e senza sovrapposizioni; e quindi Servizi sociali dei Comuni, Consultori familiari delle Aziende sanitarie, magistratura minorile, Terzo settore; senza escludere l’Ufficio scolastico regionale in considerazione del fatto che l’età’ dei bambini adottati dal 2000 e’ in crescita – oggi sei anni di media – e, oltre a quello dell’integrazione nella nuova famiglia, c’e’ spesso da affrontare anche il tema, delicato, dell’inserimento scolastico.

Con oltre 4 mila coppie che nel 2010 si sono rese disponibili a diventare padre e madre di un bimbo straniero, l’Italia e’ al secondo posto al mondo, dietro agli Stati Uniti, come numero di adozioni, che in Friuli Venezia Giulia, sempre lo scorso anno, sono state 75.

Il protocollo, firmato, oltre che dall’assessore Kosic, dal presidente del Tribunale per i minorenni Paolo Sceusa, dal Procuratore capo Dario Grohmann, dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, dai direttori delle Aziende sanitarie, e dai rappresentanti delle tre associazioni autorizzate a operare in regione (I Fiori semplici Onlus, International Adoption e Adozioni senza frontiere Onlus), getta dunque le basi per mettere in stretta relazione i diversi attori; per lubrificare ingranaggi che devono muoversi senza intoppi, ha precisato Sceusa.

Un sostegno che ha inizio con la valutazione dei potenziali genitori, per selezionare le coppie più adatte e per aiutarle a riflettere sulla propria scelta, che prosegue con il primo contatto, dove comincia a fondersi il rapporto e che culmina con l’accoglienza, da cui dovrà generarsi un legame intimo e duraturo, non inferiore a quello fondato sull’appartenenza biologica.

Attraverso il raccordo tra tutti i diversi soggetti coinvolti si crea un sistema di riferimento coerente che offre certezza ai diritti di ciascuno, ha aggiunto Kosic, evidenziando che il protocollo e’ stato fortemente voluto dal presidente della Regione, Renzo Tondo, e dalla sua famiglia, da anni attivamente impegnati su questo fronte.

Kosic ha anche ricordato come la Regione possa aiutare le famiglie grazie a un Fondo che puo’ contare su 900 mila euro all’anno complessivi (i contributi vengono materialmente erogati tramite i Servizi sociali dei Comuni), cui si aggiungono 500 mila euro a favore delle Aziende. Possibile anche, sul piano fiscale, la deducibilita’ dal reddito imponibile della meta’ delle spese certificate.

(Fonte: Asca del 18/3/2011)