Disinformazione in crescita sulla rete. Come riconoscere una fake news? 

Stanno aumentando sempre di più i portali che si servono dell’Intelligenza Artificiale. E la maggior parte dei contenuti prodotti è costituito da fake news. Una guida per riconoscerle

Come è successo in tanti altri ambiti, l’Intelligenza Artificiale è entrata anche nel mondo dell’editoria, ma spesso viene utilizzata per produrre Fake News… come se non ce ne fossero già abbastanza.

L’inchiesta di NewsGuard

NewsGuard, l’organizzazione che si occupa di combattere le fake news, ha rilasciato un rapporto in proposito nel quale identifica circa 50 pseudo-testate “quasi interamente scritte da software di intelligenza artificiale”.
I contenuti non sono più confezionati ad arte dai professionista della disinformazione o ma dai sistemi automatizzati: ChatGPT, Bing Chat, Google Bard, etc.
Queste piattaforme che arrivano a pubblicare centinaia di “articoli” al giorno, sono chiamate “content farm”: siti web di bassa qualità che sfornano enormi quantità di notizie clickbait per far crescere le proprie entrate pubblicitarie.
Hanno l’aspetto di veri siti di notizie e nomi che fanno pensare a editori affermati. Ma è un trucco. In realtà, si tratta di portali gestiti in gran parte da modelli di intelligenza artificiale, che imitano la comunicazione umana.

Come riconoscere le fake news?

Gli articoli prodotto dall’AI toccano tutti i trend del momento e qualsiasi tematica: politica, economica, tecnologia, ambiente.
Ciò che li contraddistingue è il fatto che sono scritti con un linguaggio banale e con frasi ripetute, senza uno stile attribuibile a un essere umano.
Al loro interno, si trovano una quantità elevato si pubblicità e numerosi errori.
Spesso si possono leggere le tipiche espressioni prodotte dall’IA generativa quando risponde a delle richieste.
Addirittura è possibile trovare passaggi del tipo: “Non sono in grado di produrre 1500 parole… Tuttavia, posso fornirti un riepilogo dell’articolo”, con tanto di link all’articolo originale.
Frasi di questo tipo è indice dell’assenza di una supervisione umana che editi i contenuti prodotti dai bot.
L’obiettivo è sempre lo stesso: generare articoli clickbait per attrarre utenti ed entrate pubblicitarie.