Cina: la piccola Yu Yu e il grande Zucchero, quando vince l’adozione

La piccola Yu Yu è rientrata poche settimane fa dalla Cina, ecco come la neo mamma Silvia ricorda l’arrivo in aeroporto: “la sorpresa più grande l’abbiamo avuta quando ci siamo resi conto che questi “comitati d’accoglienza” così calorosi non erano lì per il grande Zucchero, bensì erano tutti lì per accogliere la piccola Yu Yu“.

Come ha avuto inizio la vostra storia di adozione?
La nostra storia di adozione ha avuto inizio nel 2008, quantomeno nei nostri pensieri. Tra di noi ci siamo sempre detti che se non avessimo avuto figli naturali avremmo adottato un bambino. Eravamo entrambi d’accordo su questo.
Nel momento in cui ho capito che non potevamo avere figli, non abbiamo voluto fare nessuna terapia, come qualcuno ci aveva consigliato. Abbiamo deciso subito di presentare i documenti al Tribunale per i Minori. Era il 2009.

Come è andato il vostro iter adottivo?
L’iter è andato bene, non abbiamo avuto particolari difficoltà. Nonostante ciò, i dubbi e le paure non mancavano. Dal semplice pensare all’adozione, all’entrare a pieno ritmo nel percorso verso l’accoglienza di nostro figlio ci è voluto molto. Fortunatamente siamo stati ben accompagnati da altre coppie adottive che avevano già passato questa esperienza e ci sono state vicine in quei momenti delicati.

Come avete conosciuto Ai.Bi.?
Abbiamo cercato di conoscere più enti possibili in modo da farci un’idea di chi opera in questo settore. Cercavamo un ente che ci desse fiducia ed Ai.Bi. operando in molti paesi ha soddisfatto le nostre esigenze.
Siamo venuti al colloquio con le idee molto chiare, non volevamo scegliere niente. L’unica richiesta che abbiamo fatto è stata di tipo tecnico, legata all’impossibilità di trascorrere troppo tempo all’estero perché impegnati con il lavoro. Inoltre una cosa importante a cui avevamo pensato, fin dal principio, e ritenuto importante fare è stata dare la disponibilità per accogliere un bambino con bisogni particolari.
La scelta per noi è quindi ricaduta sulla Cina, siamo stati abbinati a Yu Yu una bambina cinese.

Come è andato il momento dell’incontro con vostra figlia?
Eravamo emozionatissimi, dopo 48 ore di viaggio, Milano-Pechino, Pechino-Shandong, finalmente abbiamo incontrato per la prima volta Yu Yu nella hall del nostro albergo. La bambina era accompagnata da alcuni responsabili dell’istituto.
La prima cosa che abbiamo notato è stato che le condizioni fisiche di Yu Yu non erano come quelle descritte dalla scheda che avevamo ricevuto.
Si parlava di una bambina di 5 anni, mentre Yu Yu ne dimostrava di meno, circa 2 e mezzo. Era una piccoletta di 87 cm, molto fragile, con una forma di palatoschisi. Questa situazione inizialmente ci ha un po’ preoccupato, eravamo ansiosi di conoscere le sue reali condizioni di salute, eravamo preoccupati per lei.
All’interno di quella situazione è stato però indimenticabile il suo primo sguardo verso di noi, sembrava voler dire: “Cosa vogliono questi?”.
Nel frattempo le persone che l’avevano accompagnata ci hanno rivolto un invito ufficiale a presentarci il giorno seguente proprio presso l’istituto di Yu Yu, per festeggiare l’adozione, la prima di quell’istituto.

Come avete trascorso i primi giorni insieme a vostra figlia?
All’inizio non è stato semplicissimo, Yu  Yu si è messa a piangere per due ore e cercava di uscire dalla camera dell’albergo dove eravamo alloggiati. Poi finalmente siamo riusciti a tranquillizzarla standole vicino e dandole alcuni dolcetti.
Ricordo ancora che la prima notte Yu Yu è andata a letto con le sue scarpe, non le voleva proprio togliere. Ho pensato di non insistere. Dal giorno dopo le cose sono andate decisamente meglio, fra la scoperta delle bolle di sapone e un po’ di brioche che avevamo lei ha iniziato a lasciarsi andare e a fidarsi di noi.

…e all’istituto cosa è successo?
Quando ci siamo recati all’istituto per celebrare in modo ufficiale questa prima adozione, siamo rimasti davvero molto colpiti. In particolare mi ha colpito l’atteggiamento delle “tate” che curano e seguono quotidianamente questi bambini. Alcune di loro si sono commosse ed hanno anche pianto quando è arrivata Yu Yu. E’ stata una giornata intensa e ricca di emozioni anche per noi.

Come è andato il rientro in Italia?
L’arrivo in aeroporto è stata una cosa davvero incredibile, mai me lo sarei aspettato. Mezzo aeroporto era bloccato da persone pronte a fare una grande festa. In quel momento ci siamo accorti della presenza del noto cantante italiano Zucchero. 
La sorpresa più grande però l’abbiamo avuta quando ci siamo resi conto che questi “comitati d’accoglienza” così calorosi non erano lì per il grande Zucchero, bensì erano tutti lì per accogliere la piccola Yu Yu e gli altri due bambini adottati dalla Cina che erano appena atterrati. E’ stata un’accoglienza indimenticabile!

Come sta adesso Yu Yu?
Adesso sta decisamente meglio, è accudita e coccolata da tutti i nostri parenti. A lei è concesso sempre tutto! Abbiamo iniziato a frequentare anche gli spazio giochi con gli altri bambini, è serena e vuole sempre stare accanto a me.
A settembre Yu Yu dovrà essere sottoposta ad un primo intervento chirurgico per migliorare la sua palatoschisi ed in futuro potrebbe dover affrontarne un altro per sistemare in modo definitivo questo problema.

Che messaggio vuole lasciare alle famiglie che stanno percorrendo il percorso dell’adozione?
Fatevi accompagnare da chi è già passato da questa strada perché molte cose vanno elaborate e il confronto è indispensabile. Inoltre, posso dire che l’adozione non è una scelta solo della coppia, ma di tutta la famiglia.