Diritti dei minori. Appello di Ai.Bi. al Garante Nazionale dell’Infanzia: cancellare subito le due vergogne dell’Italia

Finalmente sarà provato se la figura del Garante è utile o se sarà soltanto l’ennesima sovrastruttura burocratica. Si è svolto a Roma il 13 e 14 aprile il seminario di confronto sul tema dei minori, per volontà del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora, che ha annunciato: «Il Garante Nazionale deve promuovere un  confronto continuo tra le associazioni e gli esperti del settore infanzia e adolescenza».

Diversi interventi, seguiti a quello di Spadafora, hanno messo in luce l’urgenza di fare chiarezza sulle sorti dei minori abbandonati e sull’impegno che l’Italia deve profondere nel trovare una famiglia a questi piccoli. Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha fatto appello a Spadafora affinché il diritto dei minori a vivere in una famiglia diventi priorità assolutaIndignata dalle due vergogne del panorama minorile italiano, la mancata creazione di una Banca dati per i minori adottabili e la mancata ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996, su tutela e protezione dei minori, la cui attivazione può sbloccare la sorte di migliaia di minori, oggi relegati negli istituti dei Paesi del Maghreb, preoccupata dalla scoperta di un gran numero di minori nelle strutture d’accoglienza e sulla scia dei dati che parlano di declino dell’adozione in Italia, Ai.Bi. ha chiesto l’avvio di una riflessione volta a modificare la legge sulle adozioni.

Le voci si sono alzate anche a favore dell’acquisizione automatica della cittadinanza italiana da parte del bambino adottato – a chiederlo è stato il giurista Marozzo Della Rocca – e contro l’assurdità della mancanza di un coordinamento tra il procedimento di dismissione della patria potestà e quello della dichiarazione di adottabilità del minore, oggi separati – la critica è venuta da Pasquale Andria, presidente del Tribunale dei Minori di Salerno.