L’adozione? È più facile

Buone notizie per chi vuole adottare un bambino all’estero: oggi è tutto più facile. Se fino a qualche anno fa una coppia che desiderava adottare era costretta ad aspettare fino a 3-4anni, oggi il sogno di un figlio può diventare realtà entro un anno. Parola di Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, uno dei più importanti enti autorizzati che supportano i genitori durante il percorso adottivo.

Come si fa a capire se la propria coppia è “giusta” per l’adozione?
«Non esiste, la coppia “giusta”. Per come la vediamo noi, una coppia che desidera davvero dare il proprio amore a un figlio è già pronta ad adottare», dichiara Griffini.

Eppure l’adozione internazionale di bambini che provengono dai Paesi e culture diversi talvolta fanno paura: è per questo che le adozioni, negli ultimi anni, sono diminuite? «No, il calo è dovuto ai tempi lunghi e ai costi di tutto l’iter, due ostacoli contro i quali ci battiamo da anni. Ma questo crollo di richieste ha creato un vantaggio: le pratiche di idoneità all’adozione presso i Tribunali dei minori, oggi, vengono evase molto più velocemente. E i tempi si dimezzano».

Quali sono i suggerimenti pratici per chi vuole intraprendere questa strada?
«Primo, affidarsi ad un ente di comprovata esperienza. Solo così si è sicuri di essere seguiti nel migliore dei modi e da personale preparato, nel Paese di adozione. Secondo, scegliere un ente che garantisca un opportuno percorso di accompagnamento all’adozione: per essere pronti ad adottare basta tanto amore,ma per farlo nel modo più sereno sono utili gruppi di sostegno e consulenza psicologica».

Quanto costa l’iter adottivo?
«Dipende dal Paese prescelto. In media, dai 15 ai 30 mila euro».

Non è meglio tentare la strada di un figlio biologico, magari tramite la procreazione assistita?
«Se vogliamo guardare ai numeri, la procreazione assistita ha un successo del 30 %, mentre l’adozione internazionale con enti come il nostro del 99,9%. Se guardiamo al cuore, adottare un bambino che esiste già e non ha nessuno al mondo significa davvero saper amare incondizionatamente».

Come si scegli il Paese “giusto”?
«Le variabili sono tante, è bene affidarsi ai consigli dell’ente che gestirà le pratiche: a seconda del momento ci sono Paesi che chiudono o rallentano le adozioni, altri che al contrario le facilitano, quindi è bene non partire con un’idea fissa in testa».

Lei è papà adottivo di  3 figli. La vostra è stata un’esperienza riuscita?
«Le dico solo che una delle mie figlie è da poco diventata mamma adottiva di due bambini di origine africana come lei. Se non fosse stata una figlia felice, crede che l’avrebbe fatto? ».

(Da Oggi, Fiamma Tinelli, 25 Aprile 2012)