Cina: 600mila minori rimasti senza genitori. Al via una modifica della legge sull’adozione internazionale

L’adozione internazionale da parte delle famiglie straniera”, lo dice Zhang Shifeng, il Direttore dell’autorità centrale cinese per le adozioni internazionali, il CCCWA “è lo strumento principe per risolvere le situazioni dei minori in difficoltà fornendo loro le attenzioni e l’amore di cui hanno bisogno”.

Negli scorsi giorni Zhang ha dichiarato che sarebbe allo studio una revisione della legislazione cinese volta a rendere adottabili anche quei minori orfani che vivono con nonni o altri parenti troppo anziani o inadatti a prendersi adeguatamente cura di loro.
 
Una ricerca del 2009 dimostra infatti come in Cina ci siano circa 600.000 i bambini che sono rimasti senza genitori ma vivono al di fuori della protezione dello Stato e quindi con parenti. Zhang ha anche sottolineato che a fronte di una serie di verifiche si è constatato che molti di questi vivono con nonni o zii che non hanno cura di loro se non addirittura, in alcuni casi, ne abusano.
 
La Legge sulle Adozioni del 1992, successivamente rivista nel 1998, sancisce che i minori di 14 anni sono adottabili se orfani o abbandonati. Stabilisce inoltre che siano adottabili anche quei minori i cui genitori non sono in grado di occuparsi di loro. Specularmene si sta quindi pensando che anche i tutori dei minori orfani possano decidere di darli in adozione qualora non si trovino nelle condizioni di crescerli adeguatamente.
 
In preparazione ad un’eventuale modifica della Legge sono stati condotti alcuni progetti pilota nelle provincia di Henan, Jiangsu e Guizhou e Luoning. In particolare quest ultima provincia ha lanciato, già nel 2007, un progetto di adozioni internazionali per i minori che vivono fuori dalla protezione dello Stato. Tale progetto ha visto l’applicazione di procedure più rigide del normale che prevedono la nomina, da parte di un comitato della comunità locale, di un tutore del minore. Inoltre il contratto di adozione viene stipulato tra famiglia e tutore e diviene operativo solo dopo la sua registrazione ufficiale.
 
I bambini dati in adozione internazionale con questa procedura sono già un centinaio, esperienza che ha consentito a Zhang di esprimere valutazioni positive sulla base di un numero di casi sufficientemente ampio: “Abbiamo monitorato le sorti di questi orfani all’estero e i riscontri sono positivi: le famiglie adottive hanno fornito un ambiente amorevole e adeguate attenzioni a questi bambini”.
 
Insomma, i tempi non saranno probabilmente immediati ma si può ben sperare che, anche grazie a questa nuova misura attualmente allo studio, le opportunità di adozione dalla Cina continuino a moltiplicarsi.