Economie di scala per aumentare l’efficienza anche nell’Adozione Internazionale

Ieri 14 Novembre si e’ tenuta a Milano l’annuale Conferenza nazionale dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) dal titolo “Come il non profit può contribuire alla crescita”. In questa occasione e’ stata presentata l’indagine “Indici di efficienza degli associati IID” (2 edizione, anni 09, 10, 11).

Ne emerge un quadro in cui il terzo settore, nel complesso, resiste alla crisi e cerca di riorganizzarsi, continuando a rispondere ai bisogni delle comunità.

Approfondendo però l’analisi, emerge come il terzo settore sia troppo frammentato e siano necessari percorsi di aggregazione.

Per lavorare al meglio bisogna saper conseguire significative economie di scala, obiettivo che per le organizzazioni di dimensioni limitate e’ irraggiungibile.

“Le organizzazioni più grandi riescono a realizzare economie di scala, riducendo rispetto alla media i costi di struttura. Sembra invece evidente che le piccole dimensioni non favoriscono l’efficienza”.

Il non profit italiano deve, insomma, uscire da questa crisi più forte e più efficiente per potere continuare a svolgere il suo ruolo fondamentale nella società. Per poterlo fare, dovrà ridurre il suo grado di frammentazione e cominciare a conseguire significative economie di scala.

E’ proprio questo uno dei punti fondamentali della proposta di riforma delle AI di Ai.Bi: diminuire il numero degli Enti Autorizzati (in Italia ce ne sono 65) ad un numero di circa 20, grandi e capaci di fare un tot numero di adozioni in modo tale da innescare delle economie di scala. Si potrà ipotizzare che con 20 Enti Autorizzati capaci di fare 200 adozioni ciascuno, si potranno ridurre i costi attuali del 30 o 40%, perché questi Enti opereranno con il proprio personale dipendente, sia in Italia che all’estero, quindi saranno in grado di poter controllare e verificare i costi e stare nelle tabelle che verranno fissate.

Questi Enti opereranno nel regime di Convenzione con l’amministrazione, la quale stabilirà i costi per i quali è disposta a pagare, costi che non possono essere superati. Così facendo si innescheranno queste economie di scala a tutto vantaggio della qualità dell’Adozione Internazionale.

(Pippo Sollecito)