Paesi ex comunisti: 15 mila bambini abbandonati ogni anno

Nei paesi dell’ex blocco sovietico vengono abbandonati 15mila minori ogni anno. E’ un dato allarmante, che ci giunge da una ricerca diffusa pochi giorni fa dall’Unicef.

L’organizzazione delle Nazioni Unite spiega che si tratta di un’eredità del blocco comunista: i cittadini affidavano allo Stato la responsabilità di allevare bambini attraverso la pratica dell’abbandono. Ciò avviene ancora oggi in quei paesi, a scapito degli interessi dei bambini, provocando handicap fisici e cognitivi che si trascinano per tutta la vita.

Il rapporto, che prende in considerazione 21 paesi europei ed asiatici dell’ex blocco, è stato stilato nell’ambito di una campagna per porre fine all’abbandono negli orfanotrofi dei bambini con meno di tre anni, lanciata a giugno 2011 dall’Unicef e dall’Alto commissariato Onu per i diritti umani.

Quali sono le cause che spingono migliaia di genitori a staccarsi dai propri figli? Oltre alla pessima convinzione di delegare allo Stato l’educazione e l’allevamento dei piccoli, i fattori determinanti sono la povertà e l’eredità di una gestione politica inefficiente dello Stato nel settore assistenziale e del welfare. Attualmente circa 1,3 milioni di bambini e ragazzi sotto i 18 anni in Europa dell’Est e Asia centrale vivono separati dalle loro famiglie.