La folle corsa dei costi delle adozioni internazionali: si può porre un freno? Il 30 gennaio, CAI, Università e Enti Autorizzati si incontrano per cercare una soluzione

adozione internazionaleDi questo passo nel 2016 la quota Italia dei costi per l’adozione internazionale sarà pari a 15.000 euro? Ciò porterebbe probabilmente alla sua estinzione per insostenibilità economica.

Ma non è proprio possibile fare qualcosa per arrestare questa corsa? A Milano il 30 Gennaio, il Seminario organizzato da Ai.Bi. “Efficienza, efficacia e risparmio nel sistema delle adozioni internazionali”, che si terrà alle ore 10.00 presso il Palazzo dei Giureconsulti in Piazza dei Mercanti a Milano, sarà l’occasione per un confronto su questa spinosa tematica che vedrà coinvolti oltre che la Commissione per l’Adozione Internazionale, gli Enti Autorizzati e i Tribunali dei Minorenni, anche economisti esperti provenienti dal CERGAS Bocconi e dall’Università Carlo Bo di Urbino.

L’adozione internazionale costa sempre di più, con prezzi per le aspiranti famiglie adottive che negli ultimi anni conoscono una curva di crescita sempre più accentuata.

In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, in cui anche le difficoltà economiche possono contribuire a scoraggiare una famiglia rispetto all’idea di accogliere un minore abbandonato, dovrebbe essere naturale chiedersi come ridurre i costi, come aumentare la produttività, come adeguare i fattori strutturali ai tempi, sicuramente meno generosi, che ci aspettano.

Eppure, le ricerche di natura economica sull’efficacia e l’efficienza del sistema adozioni internazionali sono quasi inesistenti e quelle poche che sono state fatte spesso fotografano lo stato dei fatti, ma non propongono soluzioni per uscire dalla spirale dell’aumento dei prezzi.

E’ il caso ad esempio dell’Analisi dei costi per i servizi degli Enti operanti nel settore delle adozioni internazionali realizzata nell’estate del 2011 dal Cergas Bocconi, uno dei più importanti centri di ricerca economica a livello europeo sulle politiche sanitarie e sociali.

Secondo la ricerca Cergas, che ha analizzato la sola parte Italia dei costi che le famiglie adottive sostengono, “il dato medio del costo del percorso adottivo si colloca introno ai 7.500 euro a coppia”.

Proviamo allora a fare un po’ di conti.

Nel 2006 la quota Italia è fissata di concerto tra CAI ed EA a 3.600,00 euro. Nel 2011, cinque anni dopo, un prezzo corretto secondo il Cergas dovrebbe essere pari a 7.500,00 euro, con un aumento percentuale pari al 108%. In altre parole, il costo per le famiglie adottive dovrebbe essere più che raddoppiato

Se il trend venisse mantenuto e tra altri cinque anni questo prezzo dovesse quindi nuovamente raddoppiare, nel 2016 una famiglia si troverebbe a pagare, per la sola quota Italia, 15.000 euro. Ciò porterebbe probabilmente all’estinzione dell’adozione internazionale per insostenibilità economica.

E ’allora a nostro avviso evidente che fotografare uno stato dei fatti, in cui, è vero, i costi dell’adozione internazionale fanno a gara con il debito pubblico italiano a chi cresce più rapidamente, può solo essere il punto di partenza.

Da qui bisogna appunto muovere per trovare soluzioni realmente applicabili, anche se non indolori, che possano arrestare la spirale di aumento dei prezzi.

Il Seminario è aperto a tutti fino a esaurimento posti.

Sono particolarmente invitati gli operatori degli Enti Autorizzati, le Associazioni di genitori adottivi, gli operatori sociali, ma soprattutto le famiglie che intendono adottare un minore: il prossimo parlamento deve affrontare fin dalle prime battute quello che è diventato un problema oramai preoccupante.

Partecipa anche tu!

Chi volesse partecipare è vivamente pregato di volersi fin da ora accreditare, in quanto i posti riservati al pubblico sono limitati.
Per accreditarsi scaricate il Programma e scrivete una email a monica.barbarotto@aibi.it