Russia: il Cremlino minaccia il blocco delle adozioni internazionali verso la Francia

putinC’era da aspettarselo. Il Presidente della Federazione russa Vladimir Putin lo aveva anticipato all’inizio dell’anno, quando, il 12 febbraio 2013, l’Assemblea Nazionale Francese aveva approvato un disegno di legge che consentiva alle coppie gay di registrare ufficialmente la loro unione e di adottare bambini. “Se la legge entrerà in vigore insisterò su una revisione del trattato russo-francese in materia di adozione. Bisogna sospenderlo fino all’introduzione di un divieto totale. O, come minimo, modificare il documento. Il bambino deve avere una madre e un padre, non due mamme o due papà! In questo modo la Russia potrebbe sostenere quei francesi che apprezzano i valori della famiglia e che disapprovano il permesso di registrare il matrimonio omosessuale”, aveva detto Putin.

Ora che, in data 23 aprile 2013, il Parlamento francese ha dato il sì definitivo alla legge sulle nozze e sull’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso (con 331 voti a favore e 225 contrari) la Russia ha reagito tenendo fede a quanto aveva dichiarato il suo Presidente e ha minacciato la sospensione totale delle adozioni internazionali di minori russi verso la Francia. «Dobbiamo reagire a quello che succede vicino a noi, rispettiamo i nostri vicini, ma chiediamo considerazione per le nostre tradizioni culturali, etiche, legislative e per le nostre norme morali», ha dichiarato Putin.

In un Paese in cui l’omosessualità era considerata una malattia mentale prima, e un reato perseguibile per legge poi (fino al 1993), è chiaro che i rapporti bilaterali in materia di adozione internazionale fra Francia e Russia non saranno più gli stessi.