Ai.Bi., Nova e Fondazione Nidoli: un Sistema Italia per le adozioni ad Haiti

bambino-haitiDall’Aprile del 2011, Ai.Bi., l’Ente NOVA e la Fondazione Nidoli, hanno stretto un’Intesa utile a rispondere al bisogno dei minori haitiani in maniera coordinata.

Tale accordo ha come obiettivo quello di mettere a disposizione le proprie esperienze e valori al fine di svolgere nel miglior modo possibile le attività in loco, ottimizzando i costi e condividendo un modus operandi e interventi di cooperazione sul Paese.

In vista della prossima apertura delle adozioni internazionali e alla novità del cosiddetto “contingentamento” (LINK A NEWS) previsto dalle autorità dell’ isola, i tre enti hanno  sollecitato la CAI affinché sensibilizzi le Autorità Centrali  dei paesi di accoglienza operativi ad Haiti sulla possibilità di stabilire dei costi  fissi  per ogni pratica adottiva

Sulle finalità e le prospettive dell’Intesa, abbiamo intervistato Fiammetta Magugnani, Presidente di Nova e Veronica Bonfadini, Responsabile Adozioni della Fondazione Patrizia Nidoli.

Fiammetta Magugnani: “NOVA è stato l’unico ente italiano ad aver fatto adozioni ad Haiti tra il 2002 e il 2005 e, proprio per le difficoltà riscontrate nel portare avanti procedure in modo etico e trasparente, avevamo deciso di sospendere le nostre attività nel Paese.

Dopo il terribile terremoto del 12 gennaio 2010, si è aperto non solo sui media, ma anche tra noi Enti autorizzati e la CAI un dibattito sull’opportunità o meno di riaprire le adozioni in Haiti, consapevoli però che le adozioni internazionali non possano essere nell’immediato la risposta ad eventi così tragici.

A questa riflessione si è aggiunta anche la consapevolezza che, per poter di nuovo operare in Haiti, fosse necessaria la costituzione di una collaborazione strutturata con alcuni Enti italiani proprio per evitare di operare da soli in un contesto estremamente difficile per corruzione e proliferazione di istituti poco controllati dalle autorità locali. Da qui i contatti con alcuni enti, presenti nel Paese con la cooperazione, che hanno portato nel 2011 a siglare l’Intesa con Ai.Bi.  e Fondazione Nidoli. Gli obiettivi dell’Intesa sono innanzitutto condividere valori, buone pratiche, esperienza e modalità di lavoro, oltre a eventuali interventi congiunti di cooperazione nel Paese, al fine di sostenere gli sforzi delle autorità locali volti a favorire una politica globale di protezione del bambino e del suo diritto a una famiglia, prima di tutto nel Paese di origine e solo in ultima istanza tramite l’adozione internazionale. Promuovere un modus operandi che possa diventare un modello anche per altri enti e che sia propulsivo alla creazione di un Sistema Italia per le adozioni in Haiti. Attraverso la condivisione di missioni nel Paese, della sede estera e di uno stesso rappresentante, intendiamo inoltre ridurre i costi di gestione del canale per i tre enti e di conseguenza anche per famiglie adottive”.

Veronica Bonfadini: Questa Intesa ci dà la possibilità di convogliare risorse ed energie in un Paese che si trova in una situazione delicatissima. Noi, pur conoscendo da tanti anni Haiti, non ci saremmo mai messi su questa strada così impervia da soli. Senza Ai.Bi. e NOVA non avremmo avuto la forza di intraprendere questo cammino. Sottoscrivere un’Intesa con altri enti è un valore aggiunto, perché ci dà la possibilità di condividere obiettivi e battaglie.

Un passettino alla volta stiamo arrivando alla mèta: dividere le spese, avere un referente affidabile e capace, una struttura e strategie condivise, è la strada giusta. Lavorare insieme ha creato, credo, nei confronti della Commissione e dell’Autorità Centrale haitiana, un’immagine molto positiva e questo penso sia prezioso.

Per quanto concerne la standardizzazione dei costi, grazie all’Intesa noi, Ai.Bi. e NOVA avremo le stesse spese e le stesse modalità per le adozioni. L’obiettivo è quello di creare un Sistema Italia che uniformi non solo le procedure, ma anche i costi. Secondo me è fattibile, certo dipende anche da quanto la Commissione vorrà investirci”.