Vico Equense (NA): la nostra fortuna è di essere nati due volte!

SOCIALAdozione, affido, sostegno a distanza sono tra le tematiche toccate dai corto e lungometraggi della terza edizione del Social World film Festival, svoltasi a Vico Equense dal 5 al 9 giugno. Citiamo October Baby di Jon e Andrew Erwin, Postcards di Pauline Chan, The Promise land di Vanessa Knutsen, Sua Me di Andy Dejohn, Blackbird di Bryan Scofield.

La kermesse in corso a Vico Equense (NA) vede annualmente impegnato un team di professionisti volontari dai 18 ai 35 anni. Il festival si è affermato nel corso del tempo come opportunità dedicata a ragazzi italiani ed internazionali. Ai.Bi. partecipa come partner culturale sin dalla prima edizione.

Quest’anno la presenza di Ai.Bi. è stata sostenuta da IDEE, Associazione delle donne del Credito Cooperativo, con la partecipazione dell’Associazione AICEM. I giovani di Ai.Bi. hanno partecipato allo Young Media Campus, Workshop dedicato ad aspiranti videomakers, fotografi e giornalisti, ricevendo formazione da docenti della Scuola di Cinema di Napoli e da professionisti di Pubblicità Progresso. Madrina di questa edizione Maria Grazia Cucinotta. Tra gli ospiti del red carpet i testimonial e amici di Ai.Bi. Gabriele Greco e Fabio Massa.

Sabato 8 giugno, nel corso della manifestazione, si è svolta la tavola rotonda dedicata ad Ai.Bi. e a una riflessione del Cinema come veicolo di messaggi sociali. Nel panel dei relatori Giuseppe Alessio Nuzzo, Direttore Generale del Social World Film Festival, Alberto Contri. Presidente di Pubblicità Progresso, Marzia Masiello dell’Ufficio Relazioni Istituzionali di Ai.Bi.. Marco Carretta. portavoce di Ai.Bi. Giovani e Gabriele Greco testimonial di Ai.Bi.

Nuzzo e Contri sottolineano l’importanza del cinema come veicolo di riflessione su tematiche sociali e sollecitano attori, registi e videomakers presenti ad affrontare con coraggio anche temi scomodi. Contri riflette inoltre sull’importanza di una comunicazione e una pubblicità sui temi sociali che sia sobria, rappresentativa della quotidianità, creativa, non morbosa e rispettosa delle tragedie umane che possono essere veicolate anche attraverso il sorriso.

Masiello approfondisce il valore etico della comunicazione del Terzo Settore che non deve pagare cifre esorbitanti per operazioni pubblicitarie. Greco dichiara che l’autorevolezza di un messaggio passa attraverso una testimonianza attiva e non solo di facciata.

E testimonianza attiva è stata quella di Marco Carretta che si rivolge alla platea di giovani raccontando la sua esperienza di figlio adottivo esordendo con sono nato due volte: una il giorno che venni alla luce, l’altra quando sono stato accolto come figlio dai miei genitori. Silenzio e commozione in platea