“Quel bambino non è più vostro figlio: sono passati troppi anni!”

nuovoaLa Corte di Cassazione ha confermato, con la sentenza n. 14104 del 4 giugno 2013, l’adottabilità di un bambino che era stato ‘istituzionalizzato’ fin dalla nascita e che per anni non aveva avuto contatti con i genitori, di cui il padre detenuto. Il bambino, dopo una prima istituzionalizzazione di un anno, era andato in affidamento preadottivo con una coppia che lo aveva ben accolto, ma in seguito i genitori avevano contestato la dichiarazione di adozione fino a giungere al terzo grado in Cassazione.

Non meraviglia certo se dopo anni in cui il bambino non ha avuto alcun contatto con la famiglia d’origine i giudici ne hanno confermato l’adottabilità. Meraviglia semmai che due genitori disinteressatisi del proprio figlio fin dalla nascita possano in seguito avere voce in capitolo e contestarne l’adozione da parte di un’altra famiglia. Lascia sorpresi, in particolare, che questi due genitori possano avere tenuto in ogni caso congelata – nel lungo tempo necessario per la sentenza definitiva in Cassazione – la vita affettiva del minore. E’ come se la famiglia di origine avesse in fondo doppiamente abbandonato il bambino, che ha dovuto attendere anni prima di vedere confermata la possibilità di restare con la famiglia che lo aveva avuto in affidamento a scopo adottivo fin da quando aveva solo un anno.

La difesa della famiglia d’origine è sacrosanta, come sacrosanto è il diritto di ogni bambino di ricevere insieme ai genitori il necessario sostegno per superare problemi famigliari e prevenire eventuali abbandoni. Ma se l’abbandono avviene alla nascita o comunque quando il minore è in tenera età, come può continuare a sostenersi che esiste un legame da salvare?

Il legame “di origine” da tutelare è quello affettivo ma non certo quello di sangue che di per sé, in assenza di rapporti e di affetto, nulla conta.

Fonte Italia Oggi – pag. 20, Debora Alberici