Adozione Internazionale. ACLI e Ai.Bi. insieme per rilanciare l’accoglienza delle coppie sarde

corsa-spiaggia3_zoomIl Seminario “L’Adozione Internazionale in Sardegna: percorsi e processi di integrazione familiare”, organizzato da Mauro Carta, Presidente delle ACLI Provinciali di Cagliari, in collaborazione con Ai.Bi., e svoltosi giovedì 13 giugno a Cagliari, ha ufficializzato la partnership fra ACLI ed Ai.Bi.,.

All’incontro hanno partecipato famiglie adottive, futuri genitori adottivi e associazioni, a cui Mauro Carta ha voluto ribadire l’importanza della convenzione a livello nazionale tra ACLI e Ai.Bi. e l’interesse a proseguire questa collaborazione con progettualità futura.

Alessandro Cuboni, referente Ai.Bi. in Sardegna, ha voluto dare un quadro generale della situazione delle adozioni sull’Isola: “La Sardegna è la regione in cui le adozioni internazionali nel 2012 sono state in percentuale inferiori a tutte le restanti regioni d’Italia. E’ importante affrontare il tema a tutti i livelli: diffondere una cultura dell’adozione internazionale vuol dire sensibilizzare alle problematiche dell’abbandono, coinvolgere le istituzioni, formare gli operatori, progettare con le scuole percorsi di multiculturalità“.

A presenziare l’incontro anche la Dott.ssa Emma Fadda, Responsabile Organizzativa e di Coordinamento del Servizio Punto Famiglia delle Acli Provinciali di Cagliari, che ha ribadito che “il servizio Punto Famiglia delle ACLI, sarà luogo per informare, sensibilizzare e orientare le famiglie sul tema dell’adozione internazionale, percorso che verrà sviluppato e concretizzato da Amici dei Bambini Sardegna, che proseguirà il suo servizio di informazione, formazione e accompagnamento delle coppie all’adozione internazionale”.

Marcella Griva, psicologa e psicoterapeuta familiare per Ai.Bi., ha sottolineato l’importanza di formare le famiglie ad affrontare i temi sensibili dell’adozione e di garantire un sostegno nel post adozione. Nel suo intervento sull’abbandono ha dichiarato: “Adottare un bambino è adottare una storia, tutti i dolori sono sopportabili quando vengono trasformati in racconto ed è questo uno dei compiti dei genitori adottivi: non lasciare il bambino solo a fare i conti con il dolore dell’abbandono, ma raccontargli da subito la sua storia. Come raccontare ai bambini adottati la loro storia? Mettendo colore alle parole“.

Prezioso è stato anche il contributo del mediatore culturale delle ACLI e della Provincia di Cagliari, Mohammed Kouchrad, che è intervenuto mettendo in risalto quanto sia fondamentale lavorare in Sardegna per la sensibilizzazione contro il razzismo e la discriminazione etnica. Un genitore adottivo ha raccontato che “le domande più impensabili arrivano spesso durante le normali attività quotidiane, e capita che “mentre ti lavi i denti, dalla sua stanza tuo figlio ti dica: “Papà, il mio compagnetto dice che tu non puoi avere figli””. La risposta del genitore deve accogliere il bisogno del bambino e insieme racconta un pezzetto di adozione: “Di al tuo compagnetto che si sbaglia, perchè io sono il papà di due bellissimi figli“.